Ferdinando Cesaroni, uno straordinario personaggio che fece più grande l’Umbria, senza ottenere da Perugia i giusti riconoscimenti. Ora un bel libro gli riconosce i notevoli meri

Ferdinando Cesaroni, chi era costui? Le risposte, multiple e coinvolgenti, sono nelle pagine di un bel libro presentato nell’aula d’onore del Consiglio regionale. Emerge l’affascinante storia di un uomo che, nato povero, è diventato, grazie all’intraprendenza e all’intelligenza, molto ricco, uno dei ricchi nell’Umbria tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Giardiniere e ortolano da bambino, costruttore di ferrovie, in tutta Italia, dall’età adulta in poi. Un uomo che- come si dice in gergo- davvero si è fatto da sé. Capace di fantasia, di impegno straordinario e di relazioni umane ad altissimo livello nazionale e non solo. Un autentico simbolo del derelitto che, senza contorti magheggi, sa scalare le ascese della vita.

Un uomo che, ai suoi, fu molto apprezzato da chi ne apprezzò le doti davvero non comuni, e anche molto contestato da quella borghesia non illuminata che non volle accettare l’ingresso del nuovo ricco venuto dal nulla. Con soldi guadagnati facendo strade ferrate, comprò case e terreni a Perugia, tante proprietà sul Trasimeno, perfino l’Isola Polvese. Addirittura acquistò Villa del Cardinale, dove da fanciullo aveva faticato come ragazzo addetto al giardino e all’orto. Costruì anche quel grandioso palazzo, davanti alla Prefettura, che, nato come albergo, è diventato, quaranta anni fa, sede dell’Assemblea regionale umbra. Ed è proprio lì, nel cuore del ‘suo’’ palazzo, che è stato presentato il libro dedicatogli da nove autori. Un libro frutto di lunghe ricerche e di contatti che hanno consentito di delineare la figura di un personaggio alla quale Perugia aveva sempre dimenticato di riconoscere i giusti meriti.

La cerimonia di presentazione è stata avviata dalla ‘’padrona di casa’’, la Presidente Donatella Porzi e dal Soprintendente Archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche Mario Squadroni. Il dettaglio di una biografia particolarmente intensa l’ha illustrato Luciano Giacchè, il primo degli autori. Tante firme- s’è detto- fra le quali anche Giampietro Chiodini che a palazzo Cesaroni ha dedicato una parte del suo impegno professionale.

Gianfranco Ricci

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