I ‘’Cinque Stelle’’ alle prese con vicende che minacciano di deturpare i recenti successi nazionali e locali. E Grillo, impaurito, s’è rimesso il cappello del Comandante.
Ed ora, sempre più, riusciamo a riveder, più da vicino, le Stelle. Le cinque stelle. Forse ubriacati da successi troppo superiori alle loro capacità di gestirli, i grillini stanno, su tanti fronti, girando a vuoto. Si ha come l’impressione che la morte del gran Guru Casaleggio abbia privato il Movimento di una ‘’testa lucida’’ indispensabile per dimostrarsi degni di tanti consensi. La vicenda di Pizzarotti (sindaco di Parma) ha cominciato, diverso tempo fa, a mostrare le crepe di una ‘’forza politica’’ all’interno della quale, evidentemente, c’è gente con aspirazioni leaderistiche che vedo come il fimo negli occhi chi ha talenti alternativi da mettere in scena. Gelosie interne, esattamente uguali a quelle di ogni partito.
La ‘’vicenda Roma’’ ora manifesta allarmanti precarietà e incertezze: la sindaca Virginia Raggi si sta attorcigliando attorno ad una infinita serie di nodi, alcuni determinati anche da strettoie giudiziarie nelle quali sembrano incappati presunti assessori o aspiranti collaboratori. Roma appare ingovernata e ingovernabile. E non perché ha detto ‘no’’ alle Olimpiadi, ma perché sembra una nave in tempesta e priva di validi timonieri.
Se ne è accorto anche il vociante Beppe Grillo che è risalito in gran fretta sulla tolda più alta, innervosito dal timore che la sua ‘’creatura’’ possa subìre devastanti erosioni.
Tante ammaccature per i ‘’5 Stelle’’, alcune si trasformano in autentiche e laceranti ferite.
Il vecchio Beppe tuona e bercia, stimolato dalla fifa strisciante di sgretolamenti che, se non intercettati, potrebbero rivelarsi rovinosi.
Ce la farà a rimettere l’ ‘’imbarcazione’’ in linea valida mentre fragoroso ondate minacciano di travolgerla?
RINGHIO