Il ‘’malore’’ di Gentiloni: le domande che sorgono spontanee vanno molto oltre le implicazioni d’ordine meramente politico. Quanto è logorante lo stress della grande scena pubblica?
Il ‘’lieve malore’’ che ha costretto al ricovero all’Ospedale ‘’Gemelli’’ il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni apre uno scenario dalle mille sfaccettature. Non solo politiche, naturalmente. Gentiloni, rientrato in Italia dagli incontri internazionali di Parigi, è stato sottoposto d’urgenza ad un intervento di angioplastica che gli esperti ritengono ‘’abbastanza routinario’’.
Si può, dunque, supporre che non si protragga troppo a lungo la su assenza da Palazzo Chigi. E questo, naturalmente, è l’augurio unanime.
Dunque, prima di farsi domande – oggi intempestive- sulla stabilità del Governo, viene spontaneo riflettere sui logoranti stress che impongono gli altissimi livelli della politica quando l’impegno richiesto è h24, da concretizzare in Italia e in ogni parte del mondo.
E’ una riflessione che sgorga, naturalmente, all’interno della più totale ignoranza delle precedenti condizioni di salute di Gentiloni. Cioè: aveva già qualche problemino prima di sottoporsi ai massacranti ritmi che nelle ultime settimane lo hanno costretto sulle scene nazionali e internazionali?
Di fatto è vera un’ulteriore considerazione: io- suppongo insieme a tanti altri- mi son sempre chiesto come facciano certi ‘’primi attori’’ della vita pubblica ad affrontare i cinque- dieci appuntamenti giornalieri che continuamente li portano a rappresentare la loro Istituzione in angoli fra loro anche molto lontani. Ritmi da atleti! Senza far nomi- anche perché in questo momento sarebbe particolarmente inopportuno- si può d’istinto pensare a persone e personaggi che girano come trottole dando a noi normodotati l’impressione che per loro la fatica non esista.
Un vecchio slogan pubblicitario diceva che ’’contro il logorio della vita moderna’’ fosse molto utile bere un certo aperitivo.
I ‘’maratoneti’’ dello straimpegno H24 hanno, forse, la scorta di questo aperitivo?
Lo diciamo col sorriso per nulla malizioso, augurando, invece, grande forza e piena salute a Gentiloni e a tutti gli stakanovisti della pubblica scena.
RINGHIO