IMMIGRAZIONE: SI STA GIOCANDO LA PARTITA CON L’EUROPL’ITALIA DEVE AFFRONTARLA A BRUTTO MUSOA

Una mitragliata di domande si incrociano mentre i vertici della UE si accingono ad affrontare (finalmente in termini chiari?) i problemi determinati dagli inarrestabili flussi dell’emigrazione.

Oggi è in programma un vertice che dovrebbe varare la tanto auspicata ripartizione- equa- dei disperati che arrivano a flotte da tanta parte del mondo meno fortunato. La domanda è soprattutto una: chi ne ospita quanti? Fino ad ora alcune buone intenzioni, nessun impegno autentico. Intanto è già apprezzabile il fatto che, almeno a parole, si stia prendendo atto che la ‘’questione’ non può essere solo italo centrica. Pare che si stia capendo una realtà oggettiva: non si possono mettere cento litri di acqua dentro ad un fiasco che ne contiene due. L’Italia da sola non può riuscire a garantire dignità alle masse che arrivano da Paesi dominati dalla fama e dalle guerre. Concetto ovvio? Si, ma per il momento non del tutto recepito. Alcuni aderenti alla Unione europea si dichiarano disponibili a mettere in gioco un po’ di quattrini, ma non sono disposti ad…aprire le frontiere. Un semplicistico modo per dire ‘’se ne impiccino gli altri. Noi possiamo al massimo solidarizzare’’.

Insomma, malgrado benevoli pronunciamenti, sembra ancora abbastanza diffusa la voglia di lasciare…il cerino in mano altrui.

Riusciranno i governanti nostrani a convincere i partners continentali che gli oneri devono essere adeguatamente spartiti?

E’ questione, si sa, anche di convivenza interna: è inesorabile, infatti, che parecchie centinaia di migliaia di sbandati influiscano in termini inesorabili sulle dinamiche sociali e sulle fragile forza di una sicurezza già in parecchie zone della penisola messa a repentaglio.

Insomma la partita con l’Europa va giocata a brutto muso. E guai a perderla!

RINGHIO

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