LEVANTE. Considerazioni del mattino / VOGLIO LA LUNA…ROSSA

di Maurizio Terzetti

Il timore di avere inferto una ferita all’economia dell’altopiano di Foligno con l’apertura della variante a quattro corsie della S.S.77 Val di Chienti è stato suscitato e sparso, già l’indomani dell’evento inaugurale, da voci isolate e con il ricorso a immagini di facile sensazionalismo.

Arriva l’annuale edizione della “Sagra della patata rossa” e un coro di commenti molto positivi, dati alla mano, pareggia i conti, per lo meno, in questo momento iniziale, dei timori di cui sopra. Gli organizzatori della Festa, infatti, annunciano di non avere mai avuto tanti partecipanti come quest’anno e, soprattutto, che a onorare il loro sforzo e a ripagare le loro fatiche sono arrivati, oltre ai consolidati umbri, appassionati delle sagre estive che la supestrada, proprio lei, ha tarsportato dai territori limitrofi delle Marche, collinari e rivieraschi.

Il dibattito, dunque, si riapre e per fortuna non è a senso unico, dominato cioè dalle geremiadi esterne di alcune snobistiche anime pie che parlano in difesa di non si sa che. Per me, finché non saranno gli abitanti delle aree interessate a lanciare segnali d’allarme precisi sulla marginalizzazione della loro economia a causa della variante e a parlarne con la comunità e dentro la comunità del Folignate, ogni altro intervento cultural ambientalista in difesa di non si sa che è destinato a vestire i panni di chi percorre tutta la superstrada, arriva al mare, fa un bagno e se ne torna a casa in Umbria.

A Colfiorito vogliono fare di più: la Festa finita ieri prosegue nei prossimi giorni con la kermesse “Colfiorito e il mare”, già sperimentata con successo l’anno scorso in edizione zero; il presidente della Sagra non nasconde la volontà di pensare da subito anche a una manifestazione invernale, forse per non bruciare già l’idea che ottime opportunità di promozione e di crescita dell’altopiano, con la suoperstrada, potrebbero essere prodotte per primavera e autunno.

Che altro dire se non “bravi”, perché a Colfiorito provano a guardare al futuro, a inglobare la nuova strada nei loro parametri culturali veri e nella visione del loro ambiente che si rinnova giorno dopo giorno offrendo prospettive inedite di attraversamento?

L’obiezione, poi, che con quattro Feste ben organizzate non si salva l’economia di un territorio, beh, quella c’è da attendersela, ma bisognerà sempre vedere chi la avanza, se qualche finto esteta o più motivati residenti.

Per ora, chi può negare che gustare l’altopiano dall’anello della supestrada sia poetica e limpida occasione di distensione? Il cielo è là, vicino, aperto, un metro sopra i colli che si possono quasi toccare…

Ed è sempre Colfiorito, Colfiorito più che mai, anche nella velocità della supesrtrada!

La canzone più nota di Fiordaliso, la cantante che ha concluso con un suo concerto la Sagra, è “Non voglio mica la luna”. A Colfiorito – ormai è chiaro – la luna si può volerla, eccome, e, perché no?, sarà una luna rossa, come il colore della patata dell’altopiano di Foligno.

 

 

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