L’intervento di Bocci su giovani, droghe e discoteche. Ok, specie se si punta davvero a prevenire più che a reprimere

Con la credibilità che gli deriva anche dalle importanti funzioni ministeriali il Sottosegretario agli Interni, on. Gianpiero Bocci, analizza un tema (lo sballo, talora tragico, dei giovani d’oggi) sul quale ‘Umbria domani’ punta le riflessioni con particolare determinazione. Chi segue questo Sito sa che stiamo cercando di non consentire che sulle troppe e allarmanti fragilità del mondo giovanile cali una specie di rassegnato disinteresse all’indomani di eventi terribili come quelli che, maturati attorno alle discoteche, stanno conquistando le prime pagine dei giornali. Le scorse settimane più volte siamo tornati ad insistere perché il problema delle droghe sia stimolo prioritario non solo per chi detta indicazioni politico-sociali, ma anche per quelli che avvertono l’esigenza dell’impegno negli ambienti della scuola, delle famiglie, dell’associazionismo. I giovani sono il nostro immediato domani. Devono essere aiutati da tutti, proprio da tutti, a comprendere quanto sia rovinoso e stupido farsi coinvolgere, o addirittura travolgere, da lusinghe che sono soltanto assurdi e ingannevoli raggiri. Prevenzione, dunque, con ogni mezzo e in ogni luogo. Tutto mirato ad evitare che un ragazzo cerchi in una ‘sostanza’, o nelle suggestioni dell’alcol, la certezza di essere qualcuno, di sentirsi finalmente diverso da quello che è. Lavorare, dunque, con serietà e cultura perché ogni persona- quale che sia la sua età- possa partire dalla fiducia nei propri mezzi e dalla consapevolezza che quelli che gli stanno attorno meritano fiducia. Insomma ben venga la ‘tolleranza zero’ quando è indispensabile reprimere. Naturalmente è meglio tardi che mai. E sia ok anche ai gestori di discoteche che abbiano voglia di attivarsi per disciplinare (anche con segnalazioni alle autorità) la magmatica fauna che ruota attorno a certi divertimenti.

Comunque l’azione vera deve agitarsi alla radice del problema. Cioé- ripetiamolo fino alla noia- prevenendo, prevenendo, prevenendo. All’insegna del ‘’se lo conosci, lo eviti’’. Contano anche le ‘’azioni simbolo’’: vada, per esempio, lo stesso ministro Alfano in una maxi aula scolastica o nel cuore di un maxi raduno giovanile e parli di ciò che è buono e di ciò che è pessimo. Ci vada con le telecamere e lanci messaggi che arrivino a milioni di orecchie. E faccia lo stesso- perché no?- anche il Sottosegretario Bocci. O altri che hanno visibilità. Impegnino il loro prestigio personale. Se serve, si facciano assecondare da esperti veri o da giornalisti desiderosi di dare un contributo e non solo smaniosi di sbattere il mostro in prima pagina.

Bisogna anticipare le ‘’cadute’’. Raccogliere chi è caduto serve, talora, a rimetterlo in piedi. Ma qualche volta, come si vede anche in questi giorni, è davvero troppo tardi. E’ inaccettabile che una sedicenne vada a morire lungo un arenile dopo essersi impasticcata. Era proprio impossibile salvarle la vita? Agendo per tempo, è ovvio.

RINGHIO

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