Matteo Salvini prova a fare il ‘’Trump de no’ altri’’.
Prima con Trump ci si è fatta una foto assieme (foto vera o costruita al computer?), ora fa le pubbliche prove per assurgere al ruolo di Trump italiano. Matteo Salvini (‘’L’altro Matteo’’- dicono i politologi) , in un momento di ulteriore esuberanza dialettica non solo si è proclamato leader del centrodestra (ma esiste il centrodestra?), ma ha perfino fatto l’occhiolino alla guida del Paese. Boom…A Roma direbbero ‘’nun t’allargà Matteo’’.
Ma vediamo- in termini necessariamente telegrafici- se stanno in piedi le due ambizioni salviniane .
IL Centrodestra: Il berciante Salvini pensa ad una coalizione che, ormai priva del carisma berlusconiano, possa aver bisogno della sua energicissima possanza microfonica. Sognare può, è ovvio. Ma è sicuro che, alla eventuale resa dei conti, non gli restino in mano solo falangine leghiste? E allora che centrodestra sarebbe se, sotto il suo comando, rimanessero soltanto gli uomini e le donne con i fazzoletti e le cravatte verdi? E’ vero che il vento trumpiano potrebbe soffiare anche in Italia visto che la lettura degli umori profondi della gente potrebbe non essere stata affrontata, come in effetti è avvenuto in America. Chissà cosa bolle davvero nel pentolone di un Paese- il nostro- che ormai ha superato i vecchi concetti di Sinistr e di Destra. E li ha superati non solo perché imperversa il grillismo che è un minestrone di tutto e dell’opposto di tutto. Salvini spera di essere lui il nuovo ‘’minestraio’’ capace di incamerare bianchi, rossi, neri e gialli? Pare si possa dire che Forza Italia- almeno fino a quando Berlusconi sarà in grado di sillabare- non gli consegnerà le chiavi di una molto ipotizzata coalizione. E i ‘’Fratelli d’Italia’’ no sembrano disposti, per leghizzarsi, a rinunciare al loro briciolo di autonomia.
Dunque….
Ma proviamo a seguire il Matteo lombardo nel sogno del Governo italiano. Realistico? Parrebbe di no. Non basta sentirsi il ‘’ Trump de no’ altri’’per avere gli esiti popolari di Donald Trump. Tentiamo di riflettere: Trump, quello vero, ha preso più di 60 milioni di voti perché è stato vissuto come un vergine della politica, uno che nelle stanze di certi bottoni non ci era nemmeno accostato. Ha vinto perché lo hanno considerato diverso dai politici di professione, diverso, per esempio, dall’arrampicatrice Hillary. Salvini no, questo valore aggiunto non ce l’ha. La ‘’verginità’’ l’ha persa da parecchi anni. Quindi rischia di vedersi appiccicare un vecchio refrain: ‘’Se lo conosci, lo eviti’’.
RINGHIO