Per l’Umbria, per gli Umbri, per il Partito Democratico: è tempo di superare insieme le divisioni interne per costruire, insieme alle altre forze riformiste e progressiste, il migliore progetto per l’Umbria
di Donatella Porzi
Sono convinta che il Partito Democratico e le forze di centrosinistra, pur nella difficile contingenza attuale possano ancora ambire a dirigere i processi politico-istituzionali dell’Umbria, a patto che riconquistino capacità di confronto, equilibrio e visione di futuro. Al mio partito, il Partito Democratico, che sta attraversando un momento di forte crisi e di acceso dibattito interno, propongo di fare tutti insieme un patto per uscire da una situazione di pericoloso stallo, superando modalità di confronto che ci allontanano innanzitutto dalla realtà, dagli elettori e, soprattutto, dai problemi che ancora aspettano soluzioni.
Nel rispetto, da parte mia non formale, nei confronti della magistratura, e nella speranza che quanto prima sia stabilita la realtà dei fatti, superando così anche quel “processo mediatico” che queste situazioni troppo spesso trascinano con sé, è ormai tempo di alzare lo sguardo, dedicandoci alle sfide che attendono l’Umbria, superando quelle fratture che animano il Partito democratico e che sono, ormai, sempre meno comprensibili dai nostri iscritti, prima che dagli elettori che ci guardano.
E’ tempo, insomma, di superare le divisioni interne per costruire, assieme alle altre forze riformiste, progressiste e civiche, il migliore progetto per l’Umbria.
Infatti, da Presidente del Consiglio regionale – la casa, senza colore politico, di tutti i cittadini umbri – ho consolidato, nel tempo, la responsabilità di farsi carico della imprescindibile necessità che la politica non si dimentichi mai che, oltre ai partiti, ai nostri pur legittimi confronti interni, ai nostri conflitti, vi è innanzitutto l’Umbria: con i problemi quotidiani dei suoi cittadini, con le loro attese e le loro speranze. E che ritardare la soluzione dei problemi finché perdano la loro importanza, perché presi dai nostri problemi interni, è un errore grave.
Un errore politico, prima che civile e morale. Che chiama in causa la nostra etica della responsabilità di amministratori innanzitutto.
Per questo, con tutta franchezza, voglio mettere a disposizione le mie capacità e il mio impegno per contribuire a superare la fase critica che stiamo vivendo al nostro interno, dicendo al commissario straordinario nominato dalla segretaria nazionale, Walter Verini, che mi troverà da subito al suo fianco nell’istante in cui il Partito democratico, dentro un’azione corale, smetterà di guardare al suo ombelico, dedicandosi alle sfide che attendono l’Umbria.
Tante questioni e problemi aumentano mentre consumiamo, infatti, il nostro tempo pensando solo a noi: dalle povertà di tanti, non soltanto giovani o anziani, ad un tessuto economico ed industriale umbro che abbisogna di essere aiutato a muoversi con maggiore semplicità nel suo fare liberamente impresa, ad un sistema socio sanitario che attende, nel quadro di un Paese che sembra voler ridurre diritti e livelli essenziali delle prestazioni, risposte certe e all’altezza della nostra storia prima che del nostro futuro.
Insomma, il Partito Democratico, che è nato con l’ambizione di scrivere una pagina nuova della storia del Paese non può permettersi di continuare a vivacchiare, in un orizzonte poco più che “condominiale”.
Pertanto, come co-fondatrice e dirigente di questo partito, come donna e come figura istituzionale consapevole del proprio ruolo, voglio mettere a disposizione tutta la mia esperienza e la mia passione nella costruzione di una proposta adeguata a quella “bella politica” di cui si sente più forte l’esigenza.
Da Presidente del Consiglio regionale, infatti, so bene che nel 2020 cadrà un anniversario importante per la storia dell’Umbria: saranno 50 anni dall’istituzione della Regione. Un ente che ha contribuito a costruire l’identità della nostra comunità regionale, supportandone lo sviluppo economico, sociale e culturali, facendo crescere una classe dirigente politico-istituzionale diffusa che negli anni ha dato prova di capacità, rigore e visione di futuro.
Noi, io, tutto il Partito Democratico, insieme con le forze di centrosinistra, dobbiamo essere ben consapevoli della forza che quel cambiamento di allora, in positivo, impresse nel nostro territorio, ed essere pronti ad assumerci, a maggior ragione ora – anche di fronte alle difficoltà determinate da una crisi globale di grande rilievo che tanti danni ha prodotto nei nostri territori e nelle vite dei nostri cittadini – la piena responsabilità di un cambiamento che chiede di cogliere, nonostante quei vincoli, tutte le opportunità di sviluppo e di crescita possibili.
E’ la responsabilità che abbiamo, e che vivo in prima persona, e che dobbiamo all’Umbria, agli Umbri, al Partito Democratico.