Sono stati sconfitti i giovani. Ha perso la ‘’generazione Erasmus’’. Le decisioni della Gran Bretagna le hanno prese gli ultrasessantacinquenni.
Hanno perso i giovani. Ha perso la speranza di chi vorrebbe un’Europa più fiduciosa, più credibile, più proiettata verso un domani più democraticamente ed equamente compatto. Chi sa subito leggere gli esiti del referendum della Gran Bretagna si è affrettato a comunicarci che sono stati determinanti i voti degli ultrasessantacinquenni, cioè di quei cittadini che non hanno troppi motivi per programmare un ampio futuro.
E’ superfluo e inutile, in questa sede, stare a sottilizzare sulle conseguenze economiche, politiche e sociali della ‘’brexit’’. Parlino i competenti veri, quelli che il problema sono capaci di approfondirlo fin nei dettagli. Di sicuro c’è che con la botta di ieri vengono limitate alcune speranze e parecchi programmi della ‘’generazione Erasmus’’. L’Europa giovanile è più povera e più monca. E l’hanno impoverita gli anziani. Che (per egoismo o insipienza?) si sono disinvoltamente presa questa responsabilità. Certo- diciamola fino in fondo- i dissenzienti della Gran Bretagna hanno anche inchiodato l’Europa ad un’Europa che, di fronte alle frenetiche dinamiche mondiali del ventunesimo secolo, non ha saputo dimostrarsi…europea. Ha, cioè, preferito consentire ad ogni Stato membro l’egoistica cura del proprio orticello.
RINGHIO