‘’Trapani’’- disse Serse Cosmi- ‘’è l’ambiente ideale per fare calcio’’. Ora, all’indomani dei trionfi, la contestazione e l’incendio alla macchina. La gratitudine è una moneta che va in default
‘’Un ambiente così bello e tranquillo io non lo lascerei mai’’- mi aveva detto pochi mesi fa Serse Cosmi, confermando l’intenzione di rimanere a Trapani il più a lungo possibile.
Ora- riferiscono le ultime notizie- il tecnico si è visto costretto a prendere precipitosamente l’aereo per tornare a Perugia poche ore dopo l’incendio (doloso?) della sua autovettura.
Prudenza momentanea o addio al ‘’tranquillo ambiente’’?
Una brusca e amara tappa della sua esperienza trapanese, addirittura osannante fino a pochi mesi, un’esperienza caratterizzata da applausi e trionfi personali , tesi a sottolineare l’eccezionale campionato di un Trapani che il mister perugino aveva spinto fino ad un passo dalla promozione in serie A.
Tessendo- durante la precitata conversazione- le lodi di Trapani e del suo ambiente, Cosmi mi aveva detto: ‘’Lì c’è il clima ideale per fare calcio. I dirigenti e anche i tifosi ci stanno vicini e incoraggiano persino dopo qualche sconfitta. Ci sentiamo tutti uniti; e questo è l’ingrediente per cercare di ottenere buoni risultati’’.
Oggi, forse, quel ‘’clima’’ si è attenuato, confermando, purtroppo, che solo chi vince è…un bel ragazzo. In questo stagione il Trapani (privato dal mercato di alcune pedine importanti) è partito malino. E nel torneo precedente, intervenendo in corsa, Serse aveva salvato la squadra dalla retrocessione.
Domenica ha anche peso in casa. E c’è stata una piccola contestazione alla quale- si racconta- Cosmi avrebbe replicato con la sua abituale grinta. Quella grinta che tanto alla gente era piaciuta nei lunghi mesi della scalata alla precedente classifica.
L’episodio della contestazione e del fuoco (doloso e no) confermano, purtroppo, una mesta verità. Una verità che è vita, non solo calcio: che trovi amici (alla fin fine fasulli) solo se conti o vinci; e scopri il deserto se, magari per una breve fase, non sei più il prestigioso vincente.
Chiariamo per onor di cronaca: non molti gli ‘’insorti’’ contro l’allenatore e la squadra. Parecchi hanno condannato il teppismo.
Certo, la gratitudine è una moneta che va presto in default. Le relazioni umane, in genere, hanno queste costanti caratteristiche. Sarebbe da falsi ingenui stupirsene; è, comunque, da persone civil-sensibili rammaricarsene.
Ora l’augurio che esploso è fin troppo ovvio: auspico che Serse Cosmi torni subito a guidare il Trapani e lo riporti a vincere secondo potenzialità tecniche che non possono compiere miracoli ogni anno. Mi piacerebbe rivederlo…un po’ vincitore e ghignante davanti alla faccia (se mai avessero il coraggio di uscire allo scoperto) di quei ‘’quacquaracquà’’ che hanno spinto le emozioni calcistiche fino a gesti di pura delinquenza.
Gianfranco Ricci