Galleria della Guinza, una storia lunga e tormentata: il 12 febbraio arriva la consegna dei lavori
Il 12 febbraio prossimo verranno consegnati i lavori per la Galleria della Guinza. Ad annunciarlo è il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti. “Si tratta – sottolinea Marchetti – di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del turismo e dell’economia della nostra regione. Il completamento della Due Mari consentirà all’Umbria di essere ancora di più e ancor meglio connessa al resto del Paese”. Secondo l’esponente della Lega “il collegamento diretto con Pesaro-Urbino garantirà all’Alto Tevere, territorio imprescindibile per l’economia regionale, e alle aziende del territorio di crescere ancora di più, a vantaggio di tutta la regione”. La Galleria della Guinza è un’opera che Anas cominciò a realizzare nel 1989, completò nel 2004, e mai aprì al traffico per problemi sul fronte della sicurezza. Tra l’altro mancava la canna d’emergenza. I lavori non sono di fatto mai terminati anche per veti incrociati sul tracciato, ricorsi e battaglie ambientaliste. Il traforo della Guinza è lungo quasi sei chilometri, esattamente 5960 metri e collega l’Umbria dal versante del Comune di San Giustino (località Parnacciano) con le Marche, sfondando nella frazione di Guinza, a Mercatello sul Metauro. Già nel dopoguerra, Amintore Fanfani aveva pensato una soluzione di questo tipo per i collegamenti trasversali. Si arriva così al 1989 quando l’Anas rileva il progetto della provincia di Pesaro e inizia lo scavo. Tre gli stralci nei quali viene suddivisa la sua realizzazione, con stanziamenti di oltre 100 miliardi di lire e con gli iniziali 35 presi dalla legge per la ricostruzione del Friuli, colpito dal terremoto del maggio 1976. Si comincia a lavorare però nel 2020. Nell’aprile del 2oo3, la galleria a canna unica era pronta ma la tragedia del 24 marzo 1999 dentro il tunnel del Monte Bianco suggerisce la presenza di una canna parallela come via di fuga. A quel punto tutto si blocca tanto che nel 2010 si registra l’occupazione da parte dei presidenti delle tre Province interessate: Pesaro-Urbino, Perugia e Arezzo. Nel frattempo è nato anche un comitato “Apriamo la Guinza”, che vede assieme i cittadini dell’Alto Tevere, dell’Alta Valle del Metauro e Valle del Foglia e che raccoglie quasi quattro mila firme. Una storia lunga e tormentata che ora vede la luce in fondo al tunnel.