Allarme tartuficoltura , serve una legge per salvare il settore: incontro a Norcia tra Italia e Spagna

Una legge per salvare la tartuficoltura e nuove tecniche di coltivazione per superare le criticità causate dai cambiamenti climatici. Se ne è discusso a Norcia tra la Federazione nazionale tartuficoltori associati e l’Associazione tartuficoltori di Catalonia che hanno dato vita un interscambio di idee tra Italia e Spagna al fine di migliorare le tecniche di coltivazione dei tartufi e sviluppare nuove pratiche gestionali. “Solo lo sviluppo di nuove piantagioni e l’investimento in una maggior gestione forestale orientata, potrà garantire una sopravvivenza del tartufo alle estati sempre più calde e siccitose”, ha spiegato all’Ansa Italo Placidilli, presidente dell’Associazione tartufai e tartuficoltori di Spoleto-Norcia. L’incontro che si è tenuto nella città di San Benedetto rappresenta solo l’inizio di una collaborazione con i coltivatori spagnoli che sono leader mondiali di sistemi di irrigazione intelligenti, sviluppati per un maggior risparmio idrico.  Il sistema industriale italiano, invece, cercherà di commercializzare e di sviluppare nuovi prodotti a base di tartufo nero pregiato. Il percorso avvia un dialogo tecnico ed economico destinato a consolidarsi nel tempo per contrastare il crescente ruolo, nel mercato internazionale, di prodotti provenienti da nuovi mondi. L’assenza di politiche volte a supportare la coltivazione del tartufo in Italia pone il nostro Paese in un ritardo produttivo  molto pesante per tutte le aziende del settore. Per i presenti all’iniziativa solo “l’adozione di contratti di filiera permetterà una maggiore efficienza del settore”. Nel testo di legge che abbiamo presentato, ha detto Placidilli, chiediamo norme certe per salvaguardare anche le tartufaie naturali attraverso regole più stringenti per i cercatori.