Analisi del voto in Umbria, le differenze tra Europee e primo turno Comunali
Si è votato lo stesso giorno, in contemporanea ma il risultato delle Europee non è stato coincidente con quello delle comunali al primo turno. L’analisi del voto in Umbria tra Europee e Comunali (I° turno) alle elezioni 2014 è stata quindi al centro di un approfondimento realizzato dal presidente dell’Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri, attraverso un’indagine negli 11 Comuni umbri sopra 15mila abitanti.
“L’analisi dei risultati elettorali – sottolinea il presidente dell’Aur – fa ancora emergere non poche piste interpretative oltre quelle che già l’Agenzia Umbria Ricerche ha costruito e presentato, fondamentali non solo per l’azione politica, ma anche per l’interpretazione dei ‘tempi presenti’ e dei nuovi caratteri assunti dalle diverse soggettività politiche: in Umbria come in Italia”.
L’analisi parte dalla lettura del voto alle europee e alle contemporanee elezioni municipali, tenute nello stesso giorno e “segnate – dice l’Aur – da una decisionalità personale che scatta, nel segreto dell’urna, nello stesso attimo”.
Per il partito maggioritario nella nostra regione, il Pd, le differenze sono molto forti sia in termini percentuali che in termini assoluti: da Gubbio a Perugia a Terni a Foligno il fenomeno è particolarmente evidente, e grande numericamente: da -11.909 voti di Perugia a -9797 di Terni a – 6567 di Gubbio.
Il fenomeno non è estraneo al Movimento 5 stelle, particolarmente per i comuni di Foligno, Marsciano, Orvieto, Spoleto e Terni. Significativo per questo è l’esito del voto al Movimento 5 stelle a Perugia che mantiene pressoché la stessa dimensione, tra voto Europeo e voto Comunale, con una diminuzione la più bassa tra i diversi comuni dell’Umbria.
Un altro blocco di riflessioni riguarda la Lista Tsipras , nella quale nazionalmente sono confluiti, assieme ad importanti gruppi intellettuali non schierati per partiti di appartenenza, gli orientamenti di Sinistra Ecologia e Libertà, di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.
Nelle elezioni comunali dell’Umbria queste soggettività politiche si sono diversamente schierate. Per un’analisi omogenea dell’area l’Aur ha messo insieme i voti comunali delle diverse liste in modo da cogliere la consistenza dell’area di riferimento. La somma delle liste alle elezioni comunali e quindi il bacino territoriale dell’area politica è pressoché sempre superiore ai voti espressi nelle elezioni Europee per la Lista Tsipras. Unica, molto significativa, eccezione è costituita dal Comune di Perugia dove le liste delle diverse forze partitiche arrivano a 4018 voti, mentre la Lista Tsipras arriva a 5139 voti, segno di una maggiore corrispondenza alle specificità di alcune delle tradizioni culturali della sinistra perugina.
Nelle liste di Centro Destra sembra esserci una relativa, maggiore, stabilità considerando la diversa collocazione nazionale tra Nuovo Centro Destra, Fratelli d’Italia- AN e Forza Italia, non sempre presenti con lo stesso simbolo in tutti i comuni. Di qui se ne può dedurre una significativa disponibilità ad orientare liste civiche presentatesi con un proprio autonomo simbolo.
Per quanto riguarda il Nuovo CentroDestra l’Aur segnala i due aumenti importanti nelle elezioni municipali di Umbertide e di Spoleto e due progressioni di segno negativo a Perugia e Foligno.
Anche per quanto riguarda Fratelli d’Italia-AN c’è diffusa differenza tra i risultati delle elezioni Europee e quelli delle elezioni Comunali. In diversi comuni la non presenza della lista indica la contemporanea presentazione alle comunali di liste civiche di diversa caratterizzazione.
Per quanto riguarda Forza Italia, partito di maggioranza nello schieramento di centrodestra, si possono ritrovare, seppure con una forte attenuazione, le stesse tendenze del PD, Partito maggioritario del centrosinistra, segnando anche in questo caso una dinamica in diminuzione tra il voto alle Europee e il voto alle Comunali.
“Queste tendenze – spiega Agenzia Umbria Ricerche – si sono manifestate anche a livello nazionale e tuttavia la loro visualizzazione anche nella specificità del sistema politico umbro può offrire lo spunto per molte riflessioni. I partiti maggiori sembrano trasformarsi, seppure in forme diverse, in grandi “contenitori”,in “reti di reti”, con una diminuzione della forza attrattiva, quando questa viene messa in competizione con la specificità e i caratteri delle relazioni territoriali ,laddove poi agiscono le singole personalità dei candidati e in particolare delle leadership”.
L’Aur osserva come sia sempre più complesso individuare i percorsi che portano alla costruzione degli schieramenti di maggioranza e di opposizione.
“Si può arguire – deduce l’Agenzia Umbria Ricerche – come, dopo questa larghissima diffusione delle liste civiche all’interni del modello politico regionale, possa acquistare un significato più forte che in passato la questione delle “coalizioni” che si presentano agli elettori. Naturalmente queste dinamiche sollevano anche molti temi più generali che vanno oltre l’ambizione cognitiva di questa nota. E tuttavia almeno una questione può e deve essere colta con forza anche nel territorio umbro ed è quella della progettualità politica, della “visione “che, in un sistema bipolare, consente una più limpida identità ed eleggibilità dei diversi soggetti politici. Qui – conclude la ricerca – sta infatti la radice principale della forza della democrazia e questo sarà certamente il discrimine essenziale delle future scadenze elettorali, a cominciare da quelle regionali del 2015”.
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