Antidepressivi, Umbria seconda per uso: “La cura psicologica sarebbe migliore”

PERUGIA – L’Umbria risulta la seconda regione per consumo di antidepressivi, e la comunità degli psicologi si confronta sul corretto uso dei farmaci «verso cui non c’è nessuna pregiudiziale» e la «possibilità di trattamenti combinati (psicoterapia più farmaci) quando occorre». Il tema è stato affrontato in occasione del convegno “Trattamenti psicologici e farmacologici”, organizzato giovedì dall’Ordine degli Psicologi dell’Umbria a Perugia. «I dati mostrano un eccessivo e improprio ricorso al farmaco, anche quando la cura psicologica sarebbe altrettanto o più efficace e migliore in termini costo-benefici». Per questo è stato sottolineato quanto risulta importante che «psicologo o psicoterapeuta sappiano riconoscere quando c’è bisogno del farmaco, collaborando con psichiatra e altri specialisti, affinché tutti i medici conoscano i vantaggi dei trattamenti psicologici o integrati per i pazienti».

 LA TENDENZA In occasione del convegno, dove si è anche parlato del farmaco nell’età evolutiva e relative implicazioni, sono stati presentati dati sulle preferenze dei pazienti. Nel 70% dei casi è preferita la cura psicologica. «Un dato che non va sottovalutato, le persone che seguono la terapia preferita (tra psicoterapia, farmaci e trattamento integrato) hanno una migliore aderenza e minore abbandono». Viceversa da studi di settore risulta che i pazienti assegnati ad un trattamento farmacologico, a prescindere dalle preferenze, hanno un rifiuto della cura più elevato del 76% di quelli assegnati alla psicoterapia, ed un abbandono del trattamento più elevato del 20%. In media dunque quasi un paziente su quattro con disturbi depressivi ed ansiosi in solo trattamento farmacologico abbandona prematuramente la cura (Swift et al. 2017).

 IL COMMENTO «Le professioni sanitarie devono rifarsi alle evidenze sui trattamenti, e così dovrebbe essere per politici e tecnici che organizzano il sistema di cure, allo scopo di offrire ai cittadini le cose che funzionano», evidenzia David Lazzari, presidente degli psicologi dell’Umbria. «L’Umbria ha l’occasione dell’imminente piano sanitario per attuare i Lea per attuare il Piano Sanitario in campo psicologico, ovvero le prestazioni psicologiche alle quali i cittadini hanno diritto».

 I PARTECIPANTI Al convegno sono intervenuti il professor Alfonso Tortorella (Psichiatria – Università di Perugia), la dottoressa Maria Patrizia Lorenzetti (direttore Salute mentale Usl Umbria 1), il dottor Antonio Pezzoli (direttore Salute mentale Bologna), il dottor Paolo Migone (Psichiatra), i dottori Angiolo Pierini e Augusto Pausini (resp. Neuropsichiatria Infantile Usl 1 e 2), la dottoressa Liana Zuccarini (psicologo resp. Salute mentale adulti Usl 2).

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