Foligno, prima seduta di consiglio, Alessandro Borscia eletto presidente

FOLIGNO – Si è conclusa poco fa con l’elezione del presidente la prima seduta del nuovo consiglio comunale di Foligno. Alla terza votazione, quando era sufficiente la maggioranza semplice, è stato eletto Alessandro Borscia, consi­gliere comunale nella passata legi­slatura per il Pd.

La seduta di consiglio si era aperta con la proclamazione degli eletti, il giuramento del sindaco, la presentazione della giunta e la surroga dei consiglieri entrati in giunta. Giunta ufficialmente composta da composta da sette assessori: Rita Barbetti (vicesindaco con delega a cultura e scuola), Graziano Angeli (lavori pubblici), Emiliano Belmonte (centro storico ed edilizia privata), Maura Franquillo (sociale), Giovanni Patriarchi (turismo e sviluppo economico), Elia Sigismondi (bilancio), Silvia Stancati (personale).

Prendendo la parola il sindaco Mismetti ha detto “L’esito del voto ha assegnato alla nostra città una grande responsabilità al livello regionale e provinciale, rispetto alla quale è necessario un impegno rinnovato e generoso da parte della maggioranza, ma anche della minoranza, da parte mia c’è piena disponibilità a collaborare con tutti purché si instauri un rapporto leale, basato sul rispetto dei ruoli e delle persone”.

Per quanto riguarda le prospettive Mismetti ha precisato che “bisogna proseguire nella nostra politica attenta e rigorosa, optando per decisioni veloci e chiare, dovremo essere bravi a cogliere le opportunità della programmazione europea 2014-2020 per raggiungere obiettivi fondamentali di crescita e sviluppo della nostra comunità”.

Quindi si è proceduto all’elezione del presidente. Nella prima votazione Borscia ha ottenuto 13 voti, 3 le bianche, 3 Lorella Trombettoni, mentre Savini, Tortolini, Di Arcangelo, Ciancaleoni e Baldaccini hanno raccolto un voto ciascuno. Non essendo stato raggiunto il quorum dei 2/3 si è proceduto alla seconda vocazione dove Borscia ha raccolto 14 voti, le schede bianche sono salite a 12, Trombettoni a 5, Ciancaleoni e Di Arcangelo un voto ciascuno. Anche questa votazione è andata a vuoto, quindi si è proceduto alla terza dove era richiesta la maggioranza semplice. I voti di maggioranza sono confluiti su Borscia che è stato quindi eletto presidente del consiglio.

 

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