I DIRITTI NON BASTANO

di Pierluigi Castellani

Puntuale ed opportuno è giunto il richiamo di Romano Prodi al PD ed al suo segretario Enrico Letta. Prodi ha messo in guardia il PD dal caratterizzarsi solo come il partito dei diritti individuali tralasciando le vere esigenze della gente. ” Il consiglio principale – ha detto il padre dell’Ulivo interrogato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione ” Mezz’ora in più” – è quello che ci vuole una cosa sul lavoro, sulla crescita, su come riorganizzare la società nel post pandemia, che acquisti fascino anche fuori, che parta dalla gente. Letta giustamente ha ritenuto così importanti i diritti individuali, però non bastano”. Queste parole inequivocabili sembrano essere state recepite da Enrico Letta, che a proposito non ha mancato di sottolineare ” quando parla Prodi va sempre ascoltato”. E’ infatti la ricerca affannosa di una identità che ha caratterizzato la stagione dell’insistenza sul DDL Zan e sullo ius soli, ma una identità così delineata rischia di parlare  ai soli interessati  ed a lasciare inascoltati i problemi della maggioranza dei cittadini, come il lavoro, la sicurezza, e l’idea di un futuro migliore, che in questo periodo di pandemia si è sempre più allontanato dall’orizzonte dei nostri giovani. Le agorà aperte a tutti, lanciate dal segretario del PD, dovrebbero servire all’ascolto della gente suggerito anche da Prodi. Ma può bastare offrire una pagina bianca ai cittadini perché la scrivano o invece è più opportuno lanciare loro proposte stimolanti che servano a smuovere le acque sempre più stagnanti della disaffezione alla politica? Il problema sta tutto qui: come riparare i guasti del populismo, che ha allargato ancora più il solco tra la politica e gli elettori. Per questa impresa non bastano solitarie battaglie identitarie, occorre prima ricreare un clima di affezione alla politica democratica cercando di risolvere i problemi più assillanti che la gente comune affronta tutti i giorni. Occorre , in una parola, tornare alla grande politica, quella che coniuga il quotidiano con l’aspirazione ad un futuro migliore. Le grandi idee forza del dopoguerra, quali l’affermazione della democrazia dopo la dittatura fascista, la rinascita del paese e la sua industrializzazione, insieme al disegno di un’Europa finalmente in pace hanno reso possibile l’Italia di oggi. Ora siamo in un altro dopoguerra, quello della pandemia, e gli italiani vogliono tornare a vivere e lavorare in pace ed in sicurezza ed a sognare un roseo orizzonte per i propri figli. E’ questo un compito gravoso, ma è il compito di un partito che non può dimenticare le proprie ambizioni. Il Pd ha bisogno di una sveglia e le parole di Prodi servono proprio a questo. Il PD deve approfittare del momento offerto dal governo Draghi, che sta cercando di risolvere questioni rimaste per anni sul tappeto della politica e che sta finalmente offrendo al paese segnali di ottimismo.