I POCHI E I MOLTI

“Pochi contro Molti” questo è il titolo dell’agile e denso volumetto di Nadia Urbinati pubblicato recentemente da Laterza. In questo nuovo lavoro Nadia Urbinati continua il suo esame delle trasformazioni che sta vivendo la democrazia in questo nuovo secolo. Dopo l’accurata indagine sulle origini e i pericoli del populismo con il suo “Io, il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia (Il Mulimo,2020) di cui abbiamo già dato conto in questa rubrica, la docente della Columbia University affronta il tema del conflitto tra i pochi, che sarebbero i detentori del potere, e i molti, cioè tutti gli altri, che, pur titolari del diritto di voto, dal potere si sentono esclusi. C’è infatti il concreto pericolo che la democrazia formale, pur assicurando a tutti il diritto di cittadinanza,  possa  trasformarsi in una oligarchia attaccata al potere. Per questo la Urbinati avverte il rischio di una grave rottura tra i pochi e i molti che non renda possibile il compromesso democratico che alla democrazia formale vuole che si affianchi la democrazia sostanziale come garantito dall’art. 3 della nostra costituzione. Per evitare questo la Urbani si sofferma ad evocare il “conflitto buono” cioè il prodotto della vigile attenzione dei molti sull’esercizio del potere dei pochi. Solo così la democrazia  rimane ” viva e in buona salute nella misura in cui la dialettica politica prosegue apertamente, come una lotta di aggiustamento continuo tra chi vorrebbe accumulare il massimo di potere e chi vorrebbe disperderlo”. Il conflitto, quello buono, è l’essenza della democrazia che mette al riparo dal pericolo che i ” pochi cioè la parte oligarchica con un diversivo teorico sposta l’attenzione dei “molti” verso altri ” molti”( gli immigrati, nazionali e non ) scegliendo accuratamente di non menzionare mai i “pochi” economici e sociali, ma solo quelli politici appartenenti all’ establishment, appunto, non la classe”. E di questo tipo di diversivo ne abbiamo già  visti ed ancora ne stiamo vedendo nel nostro paese e oltre oceano. E’ infatti con la nascita del populismo di vario genere  che il volto della democrazia viene sfigurato. Le due uguaglianze, quella legale e quella sostanziale, debbono dunque convivere altrimenti il conflitto dalla vigile attenzione dei molti sull’operato dei pochi può trasformarsi in  una pericolosa frattura della necessaria dialettica tra i “pochi” e i “molti” su cui si regge il compromesso democratico.

Il libraio

Nadia Urbinati, ” Pochi contro molti”, Laterza , Bari Roma, 2020