IL GOVERNO SOSPESO DAL VIRUS
di Pierluigi Castellani
E’ emblematico che il consiglio dei ministri sia stato sospeso perché la ministra Lamorgese è risultata positiva al coronavirus in un momento delicato del confronto tra ministri sul recovery plan e sulla struttura indicata dal presidente Conte per guidare la fase della sua attuazione. Non tutte le forze della maggioranza sono d’accordo sulla soluzione Conte. L’Iv di Renzi ha manifestata tutta la propria contrarietà ed ha detto, a chiare lettere, che non voterà mai né in consiglio dei ministri né in parlamento quello che ritiene essere una espropriazione delle competenze dei ministri ed una inutile sovrastruttura. Allora il governo è in pericolo ? Forse sì, anche se tutte le diplomazie sono al lavoro per ricucire lo strappo ed anche se non si profila altro all’orizzonte del dopo Conte. Ma naturalmente c’è in gioco molto più che la semplice sopravvivenza del governo. C’è in gioco l’utilizzo dei dei fondi europei del recovery fund e quindi il futuro del paese e il rapporto con l’Europa intera in un momento nel quale si sta concretizzando una nuova politica europea dopo quella della semplice austerity. Non manca poi lo scoglio del superamento del voto sulla riforma del Mes all’ordine del giorno proprio in questi giorni alle Camere. Le difficoltà ed i distinguo non sono pochi , tutto però fa sperare in una soluzione positiva sotto lo sguardo attento e preoccupato del Presidente Mattarella. Ma si può continuare così ? Nessuno lo crede, anche se sono pochi, almeno così sembra, quelli che si danno da fare perché il paese continui nel suo percorso di rinascita quando la preoccupazione di tutti dovrebbe invece essere rivolta alla diffusione del contagio, che, come dicono gli esperti, non sta decrescendo quanto ci potrebbe mettere al riparo da una terza e pericolosa ondata. Gli italiani stanno facendo il possibile per seguire le indicazioni del governo pur nei distinguo e nei malumori di alcuni presidenti di regione del centrodestra. Voglio sperare che non si tratti solo di propaganda politica ma di una valutazione in loco delle realtà regionali. Ma come si fa a non notare che l’Abruzzo, che aveva chiesto autonomamente di passare al colore rosso, ora voglia subito tingersi di arancione ? Cose della politica si dirà, se non interessassero direttamente la salute ed i diritti dei cittadini. Ora si vedrà come le forze politiche di maggioranza riusciranno a risolvere i problemi ora sul tappeto. Ma non vorrei che la ricerca di visibilità di Matteo Renzi , i continui mal di pancia all’interno dei 5Stelle e l’ostinato accentramento di Conte dei problemi sul suo tavolo, dal continuo rinvio della nomina dei commissari che dovrebbero sbloccare i cantieri, all’ostinata difesa delle sue prerogative sui servizi segreti, alla mancanza di collegialità sui dossier più corposi, portassero tutti in un vicolo cieco e che il paese sia costretto a sperare solo sulla saggezza del Capo dello Stato.