IL POPULISMO E LA DURA REALTA’

di Pierluigi Castellani

E’ stato osservato che la prima manovra, a firma Giorgia Meloni, è per due terzi la prosecuzione di interventi, già individuati dal governo Draghi, e per un terzo uno sbandieramento di bandierine identitarie riconducibili a ciascuno dei tre partiti componenti la maggioranza. Questo significa che le tante promesse della campagna elettorale si sono infrante sulla dura realtà dei problemi, che l’Italia si trova di fronte con la crisi energetica, una guerra in atto ed una pandemia non del tutto sconfitta. E poi ci sono il rispetto delle regole europee tanto più vincolanti per un paese come il nostro gravato da un forte debito pubblico. Queste cose erano ben note ai partiti del centrodestra? Certamente sì, ma la componente populista sempre presente in chi crede di avere risposte semplici a problemi complessi ha prevalso in una campagna elettorale in cui la Meloni ed i suoi alleati assaporavano già la vittoria. Ora la premier sembra aver adottato un profilo più basso per non insospettire Bruxelles, ma non così Salvini e Berlusconi, che insistono per migliorare la manovra in parlamento per assecondare i loro elettori. E’ comunque evidente che la legge di bilancio  adottata dal Consiglio dei Ministri non propone un preciso disegno per il paese, è piena di condoni fiscali, sbandierati ipocritamente come pace fiscale, che strizzano l’occhio agli evasori, e con la flat tax estesa alle partite iva fino ad 80 mila euro di ricavi dà un chiaro segnale di come la destra di governo intende affrontare le disuguaglianze sociali. A tutto questo va aggiunto l’annuncio di una modifica al reddito di cittadinanza senza tener conto, che per molte famiglie è stato l’unico sostegno. Insomma il disegno sembra chiaro: sostenere insieme la promessa di meno tasse per un welfare meno giusto ed inclusivo. Ma il populismo non è appannaggio solo della maggioranza perché anche all’opposizione i 5Stelle di Giuseppe Conte hanno adottato da tempo i vecchi slogan delle loro antiche piazze e non sembrano aver colto la necessità comunque di una revisione del reddito di cittadinanza rendendolo maggiormente esente dalle truffe dei furbetti e con una vera riforma delle politiche attive del lavoro, che consentano a tutti di trovare un dignitoso lavoro, unico vero baluardo contro la povertà purtroppo ancora diffusa nel nostro paese. I 5Stelle hanno l’obbiettivo di sottrarre consensi al PD, impegnato in un impegnativo percorso congressuale, forse troppo lungo, e che si vede insidiato dall’altra parte dal duo Calenda Renzi , che non sembrano molto interessati a costruire con le altre opposizioni una vera e seria alternativa a questo governo di destra. Per tutti c’è una dura realtà da affrontare ed è quella dei problemi che il paese sta attraversando ed i cittadini hanno sempre più bisogno di chi si occupi delle emergenze del presente ma offrendo anche per il  futuro prospettive di sviluppo e di serenità.