La sindaca di Assisi risponde per le rime alla Tesei: “Il suo nervosismo gli impedisce di accettare la realtà”. Consiglio alla governatrice: “Faccia uno sforzo per la vita dei cittadini”
Risponde per le rime il Comune di Assisi alla presidente della Regione Donatella Tesei dopo le dichiarazioni di quest’ultima sul presunto debito che avrebbe nei confronti della società Sase che gestisce l’aeroporto. ” La Tesei prosegue con la sua speculazione politica”, denuncia l’amministrazione comunale della città di San Francesco. “Non si vuole accettare la realtà e continuiamo ad assistere alla scena in cui la Regione si scaglia contro il Comune di Assisi con ricostruzioni parziali e distinguendo la posizione dei vari Comuni che sono, invece, soci con stessi diritti e doveri proporzionali alle quote detenute”, aggiunge il Comune di Assisi. “Per l’ennesima volta – sottolinea – ribadiamo la posizione che è uguale a quella del Comune di Perugia, nonostante si tentino ridicole giustificazioni verso una parte politica (quella del centrodestra) come parlare di ‘intenti politici’ quando si tratterebbe di versare risorse pubbliche. E’ ben noto ormai a tutti che le risorse pubbliche dei Comuni possono essere impiegate sole se, oltre all’intento dei politici, vi è la legittimità contabile e formale sancita dagli organi dirigenziali e di controllo. La politica e gli atti non si fanno con le promesse, questo dovrebbe essere chiaro a tutti, a maggior ragione a chi governa la cosa pubblica”. L’amministrazione comunale assisana ricorda che ha sempre mostrato apprezzamento e gratitudine per la crescita importante dell’aeroporto San Francesco e riconosce in ogni sede pubblica il grade sforzo fatto dal consiglio di amministrazione precedente e attuale della società Sase. Poi avverte la Tesei: “Il Comune di Assisi non ha alcuna intenzione di cedere le proprie quote avendo contribuito con risorse proprie a risanare il bilancio quando lo stesso era in perdita (operazione questa consentita a livello contabile)”. Come per dire, la Tesei se ne faccia una ragione. “Come volontà politica – aggiunge il Comune – l’amministrazione di Assisi ha confermato in atti il proprio sostegno al piano di crescita dell’aeroporto (il verbale dell’assemblea è un atto pubblico)”. Sulla reiterata richiesta del contributo in conto gestione per il piano industriale l’amministrazione comunale riconferma le forti perplessità di natura tecnica e contabile. Tra l’altro, il sindaco Stefania Proietti ha chiesto sin dallo scorso dicembre un incontro al presidente della Sase Antonello Marcucci, tenutosi lo scorso mese, per valutare “rapporti di collaborazione anche a titolo oneroso che possano rientrare tra quelli legittimi per i comuni, quali ad esempio l’esposizione di immagini promozionali di Assisi presso lo scalo”. Tanto per dimostrare la disponibilità del Comune a partecipare concretamente a favore dell’aeroporto. “A proposito del presunto debito che il Comune di Assisi avrebbe nei confronti della società Sase – prosegue la nota dell’amministrazione comunale – il presidente ha constatato che, ad oggi, non sussistono nei bilanci Sase poste inevase a carico del comune di Assisi, come del resto si può evincere dai bilanci (pubblici e pubblicati essendo la Sase una società partecipata da soci pubblici oltre che privati) e dalle relazioni della società di revisione della Sase stessa. Comunque ripetiamo le stesse argomentazioni in base alle quali né il Comune di Assisi né il Comune di Perugia possono erogare in forma non legittima denari pubblici. La legittimità del contributo è in dubbio anche sulla scorta delle indicazioni che la Corte dei Conti ha fornito proprio al Comune di Assisi con la delibera del 6 settembre 2023. La Corte, richiamando la corrente giurisprudenza, in sostanza, limita fortemente il potere delle amministrazioni pubbliche, segnatamente nell’impegnare risorse economiche e nell’effettuare trasferimenti straordinari già per ripianare posizioni debitorie delle società partecipate. La Corte chiarisce che, in linea di principio, non è possibile approvvigionare finanziariamente le società partecipate, specie quelle che vengono da anni di bilanci chiusi con perdite, se non attraverso un piano specifico di risanamento”. Infatti, la Regione parla di un contributo in conto gestione a un piano non di risanamento bensì di sviluppo industriale, come definito nelle varie comunicazioni e attestato dal fatto che, per il 2022, l’utile netto per la Sase si è attestato a 444.128,00 euro dopo i due anni precedenti di chiusure in perdita” Più volte – spiegano gli amministratori di Assisi – in assemblea e con nostre richieste di chiarimento, abbiamo eccepito sulla legittimità della forma del contributo richiesto, che apparirebbe non plausibile per l’ente pubblico in forma di partecipazione non a piani di risanamento bensì a piani di sviluppo industriali sui quali, peraltro, il socio pubblico di minoranza non può incidere né esercitare alcun atto di controllo gestionale. Il contributo in conto gestione sembra da escludersi relativamente ai soci di natura pubblica apparendo in palese contrasto con la disciplina normativa attuale e con la interpretazione che la stessa giurisprudenza fornisce”. La nota del Comune afferma, proprio per le argomentazioni espresse, di ritenere “giuste le osservazioni fatte dai tecnici e dirigenti del Comune di Perugia. Nondimeno giova ricordare che, in termini di contributo al piano di risanamento, il Comune di Assisi ha già versato alla società Sase una quota pari a 76.879 euro al fine di contribuire al ripiano delle perdite, alla ricostituzione del capitale sociale e all’aumento delle proprie quote di capitale sociale”. C’è anche una stoccata velenosa quando ricorda alla Tesei che “il Comune di Assisi non può nemmeno esprimere componenti propri all’interno del Cda, perdendo quindi ogni possibilità di indirizzo e controllo nell’ambito della gestione del piano industriale”. A tutte queste perplessità si aggiungono quelle relative alla disciplina dei cosiddetti aiuti di Stato e al loro divieto. Non è comunque intenzione del Comune di Assisi rallentare l’apprezzato sviluppo dell’aeroporto San Francesco, anzi “come ribadito al presidente Marcucci nel proficuo incontro avuto, Assisi vuole contribuire promuovendo la propria immagine e rafforzando le attività cosiddette “non aviation” oppure contribuendo a rotte per il turismo religioso”. Il finale è velenoso. ” E’ comprensibile il grande nervosismo della presidente della Regione, lei è impegnata in campagna elettorale, ma ci permettiamo di consigliarle di non mortificare continuamente la Città di Assisi ma di concentrare la sua azione amministrativa sulle tante importanti questioni di sua competenza che riguardano la vita dei cittadini come la sanità”.