La vittoria di Santopadre e Caserta, la coppia del trionfo

Vincere un campionato è sempre un’impresa collettiva. Soprattutto in serie C , un torneo massacrante che richiede un’anima spessa. Cioè sacrificio. Questo del Perugia è il trionfo della volontà o come ha detto il presidente della Lega Pro, l’ umbro Francesco Ghirelli, della caparbietà. Fabio Caserta è stato molto più di un tecnico in una stagione complicata dalla pandemia e dalla drammatica retrocessione dello scorso agosto. Ha tenuto botta quando il Perugia faticava, quando era dietro al Padova e Sudtirol e tenacemente ha costruito nel finale il trionfo. Ha creato un’ empatia poderosa con i suoi ragazzi ottenendo il massimo  e ha costruito un gruppo vincente. Insomma Caserta è il primo artefice dell’ impresa. Ha vinto anche la caparbietà di Massimiliano Santopadre dopo aver sofferto per mesi, in silenzio e ancora frastornato dalla retrocessione dello scorso anno. È stato bravo ad ingoiare polemiche , a soffrire sotto traccia, ad abbozzare e ad adattarsi a situazioni difficili, senza mai reagire. Alla fine ha vinto lui, mettendo in piedi una squadra competitiva e garantendo una gestione della società sana e affidabile. Santopadre ha speso molto per tornare in serie B , ha mantenuto giocatori con contratti  esagerati per la C e ha pagato gli stipendi con puntualità, come sempre ha fatto in questi anni. Si deve a loro il trionfo del Perugia, un trionfo ” che ci consente di farci perdonare gli errori dell’ anno scorso ridando a Perugia ciò che le era stato tolto”. Parole oneste e sincere quelle del presidente Santopadre festeggiato ieri da tutta la squadra.