LEGALITA’ COME SENTIMENTO

Non è un nuovo manuale di educazione civica che Nando  Dalla Chiesa ci offre con il suo ” Legalità è un sentimento”, pubblicato di recente da Bompiani. Non è un insieme di indicazioni manualistiche per le scuole ma un invito ad un percorso per giungere ad una legalità, che sia tutt’uno con la società, solo così si fa sentimento comune. Quindi ” educare alla legalità, dunque, come compito di una società che persegua un ideale di giustizia”. Nando Dalla Chiesa infatti, docente di sociologia della criminalità organizzata oltre che politico impegnato su più fronti, in questo suo libro non indica come insegnare la Costituzione nelle scuole illustrando i vari articoli della nostra magna carta, ma conduce i lettori ad avviarsi, insieme a lui ed alle sue esperienze didattiche con gli studenti della Statale di Milano,  ad un processo di edificazione del sentimento comune di rispetto dell’altro, dell’ambiente, della solidarietà, del vivere pacificamente in una società, perché ” in ogni democrazia la legalità è una creazione, meglio, una costruzione sociale”. Se pensiamo, ad esempio, a come  sconfiggere la mafia ciò non può avvenire se non si interviene, in quello che Dalla Chiesa chiama ” il quarto girone “, laddove cioè si annida la zona grigia degli indifferenti, di coloro che si voltano dall’altra parte, insomma quel brodo di cultura dove la mafia gode di involontaria, ma comunque colpevole, accondiscendenza. Per questo ” in quanto modo di vivere la legalità attiene  al sentire degli individui e non qualcosa che sta scritto sui codici”. L’autore in questo percorso si serve di modelli di riferimento, di testimoni, della poesia e della letteratura ad iniziare da Giacomo Leopardi con il suo ” Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani “, per passare attraverso Erri De Luca, Italio Calvino, Pablo Neruda, Pasolini, Calasso per giungere poi a Leonardo Sciascia a cui però Dalla Chiesa non risparmia critiche perché con il suo famoso articolo su “I professionisti dell’antimafia” fornì un involontario assist a chi non voleva più parlare di mafia come un punto cruciale per la legalità nel nostro paese. Sciascia, scrive Dalla Chiesa, ” ha rappresentato  in successione l’acume letterario che crea coscienza antimafiosa e il solipsismo intellettuale che risospinge indietro quella stessa coscienza”. Sono poi molti altri gli stimoli che ci offre questo lavoro, ma c’è uno che merita particolare attenzione. Ed è quando l’autore si sofferma su quelle  che egli chiama ” devianze”, cioè quegli atteggiamenti che potrebbero apparire disobbedienza alle leggi ed invece sono stimoli alla maturazione di una più profonda coscienza anticipatrice anche di  nuovi sentimenti della società. Così viene offerto l’esempio di don Lorenzo Milani con la sua innovativa didattica ed il suo offrire “devianze” che poi conducono ad una più matura crescita della società. Così  è avvenuto con ” Lettera a una professoressa” ed a “l’obbedienza non è più una virtù”, che condusse all’ introduzione dell’obbiezione di coscienza e poi alla soppressione della leva obbligatoria per tutti. Così è stato con Franco Basaglia ed alla sua lotta all’istituzione manicomoniale, che ha portato ad un maggior rispetto della personalità di ciascuno ed all’introduzione di percorsi di integrazione sociale. Questi esempi di “devianza”  conducono infine a ” l’adeguamento del sistema ai suoi stessi valori fondativi (che) passa per innovazioni coraggiose, filoni di pensiero controcorrente, scossoni sociali”. Non si può dimenticare infine quello che ciascuno di noi può offrire per il rispetto dei valori fondativi contenuti nella Costituzione e che consiste nei nostri quotidiani comportamenti informati al rispetto degli altri, alla solidarietà, alla gratuità del nostro contributo alla costruzione di una diffusa coscienza civile. Per questo la legalità deve divenire un comune e diffuso sentimento.

Il libraio

Nando Dalla Chiesa, La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica”, Bompiani, Milano, 2023  pp. 245     Euro  19,00