L’INVENZIONE DELL’OCCIDENTE

I drammatici conflitti ,che infiammano l’intero pianeta, stanno assumendo anche una connotazione, che sembra mettere in discussione l’Occidente come fino ad oggi lo abbiamo inteso. Non c’è soltanto la guerra in Ucraina , che lo sta proponendo. non sono soltanto le parole del patriarca moscovita Kirill, che lo evidenziano, sostenendo che la Russia è impegnata in una guerra sacrosanta all’Occidente corrotto, quasi evocando l’antica contrapposizione tra cristianità occidentale in decadenza a fronte di una cristianità orientale,  unica capace di assolvere al meglio la funzione  storica che la Chiesa di Cristo dovrebbe avere nel mondo. Anche il conflitto mediorientale sta assumendo una valenza, che mette in crisi l’Occidente a causa del governo di Netanyahu, incurante della pressione degli Usa e dei moniti dell’Onu, con il suo massiccio intervento nella striscia di Gaza e con le migliaia di vittime palestinesi. La questione palestinese sta riproponendo uno schema Ovest – Est, che si pensava tramontato per sempre. E le tante manifestazioni pro Palestina ,che animano le piazze dell’Europa e dell’America, sembrano voler ricondurre nel buio della storia tutto ciò che fino ad ora ha pur significato per il progresso democratico il ruolo della cultura occidentale. Giunge così tempestivo l’accurato lavoro di Alessandro Vanoli su ” L’invenzione dell’Occidente”, pubblicato di recente da Laterza. La ricostruzione dell’autore, corredata di numerosi riferimenti storici e geografici, è tale da dimostrare, che Colombo cercando l’Oriente inventò l’Occidente. E’ stata la spinta verso l’ovest, che non solo ha animato l’epopea del West americano, ma ha anche attribuito all’Occidente con la scoperta dell’America una sua precisa identità e caratterizzazione. E’ verso la metà del Cinquecento, scrive Vanoli, che ” l’Occidente divenne, oltre che un orizzonte geografico, anche una sorta di sinonimo di Europa “, arricchito però dal ” Nuovo Mondo”, tanto che l’idea di Occidente  a fine Ottocento ” cominciò a muovere i suoi primi passi come principale concetto geopolitico”. Questo muoversi della storia da Est ad Ovest ha finito poi per far coincidere, secondo me errando, l’Occidente con il cosiddetto ” impero americano”, tanto da far dire a Vanoli, che ” l’idea di civiltà occidentale è nata proprio là, negli Stati Uniti e non in Europa, come si potrebbe pensare”. Ed ora con la fine dell’ ‘impero americano” per l’affacciarsi prepotente di nuovi attori sulla scena internazionale come la Cina, il nuovo imperialismo russo, e l’India termina anche quella che ci ostiniamo ancora a chiamare civiltà occidentale? E’ questa la domanda che si pone al giorno d’oggi dopo aver ripercorso con Vanoli la storia della sua invenzione.

Il libraio

Alessandro Vanoli, “L’invenzione dell’Occidente”, Laterza, Bari-Roma, 2024, pp. 251