OMBRE SULL’EUROPA E SULL’ITALIA
di Pierluigi Castellani
La minaccia di un ritorno indietro della storia si è fatta ancora più grave dopo il recente incontro della destra europea tenutosi in Spagna su iniziativa di Vox a cui non è mancato il saluto di Giorgia Meloni, che ha come di consueto invocato una nuova maggioranza in Europa per cambiarla, non si sa bene in quale direzione. Senonché di quale direzione si tratti è stato chiaramente svelato dalla presenza di Marine Le Pen, per la prima volta in una riunione dei conservatori europei, che sono guidati appunto dalla Meloni. Questo fatto indica, che forse la Le Pen vuole smarcarsi da ID, la formazione in cui milita Salvini e l’estrema destra tedesca , o forse invece che la Meloni si sia spostata ancora più a destra? In qualche modo credo che siano vere tutte e due le cose, tenuto conto che la Le Pen vuole prepararsi, in qualche modo rinnovata, alle elezioni presidenziali francesi e che la Meloni sembra non più evocare la sua amicizia con Ursula von der Leyen insistendo sulla necessità di una nuova maggioranza in Europa imbarcando tutta la destra. E’ evidente che in questo modo la minaccia si fa sempre più incombente, perché se nel prossimo parlamento europeo la maggioranza fosse condizionata dai sovranisti, da chi in campagna elettorale inalbera lo slogan “Più Italia meno Europa” con al seguito anche il generale Vannacci, il sogno di un’ Europa più integrata e solidale svanirebbe del tutto e si invertirebbe la storia che che fu iniziata da Altiero Spinelli nell’isola di Ventotene. Verrebbero tempi bui per l’Europa e per il nostro paese. L’Europa divisa e dominata dagli egoismi nazionali sarebbe risucchiata passivamente nel duello tra Russia Cina ed America sapendo bene, che sia Putin che Xi Jinping preferiscono un’ Europa divisa anziché unita, perché diverrebbe più facilmente preda delle mire espansionistiche della Russia e del tentativo di egemonizzazione della Cina sia in termini economici che nel nuovo assetto che si creerebbe a livello geopolitico. Ma sta aumentando sempre di più anche il pericolo per l’Italia. Nel frattempo nella disattenzione quasi generale sta avanzando la riforma costituzionale del premierato. Il confronto politico interno al nostro paese sembra distratto dalla portata dirompente che questi due pericoli stanno incombendo. Le elezioni europee per colpe divise tra la destra e la sinistra sono tutte rivolte a conquistare con il proporzionale il maggiore consenso possibile per testare i leader di partito, mentre già siamo vittime del perenne sondaggismo che imperversa. La politica sembra distratta dai temi, che rivestono un’importanza capitale e che potrebbero non solo cambiare il volto dell’Europa ma anche quello della nostra democrazia. La nostra Costituzione, costata anche il sangue dei resistenti che si opposero al nazifascismo, è nel suo segno distintivo una repubblica parlamentare con il parlamento al centro di quel delicato equilibrio tra i poteri dello stato, che solo può garantire quella libertà tanto faticosamente conquistata. Se viene meno l’indipendenza del parlamento viene giù tutto l’edificio democratico delineato dalla nostra carta fondamentale, compreso il ruolo essenziale di garante attribuito al Capo dello Stato. Lo stanno evidenziando con forza i costituzionalisti, come ha fatto Enzo Cheli di recente su Il Corriere della Sera, ma è nelle cose che ciò potrebbe accadere anche se il necessario passaggio referendario potrebbe aprire gli occhi alla maggioranza degli italiani. Ma il pericolo rimane. Se il confronto politico non riesce a risollevarsi dall’incentrarsi solo sulla persona dei leaders e sul loro rispettivo peso elettorale, la suggestione dell’uomo, o donna, forte, capace di risolvere sbrigativamente i problemi potrebbe offuscare le menti dei più e potremmo così perdere, per cecità, quella democrazia, che ci ha garantito tanti anni di pace e di prosperità. Occorre far rialzare gli occhi della gente dalle piccole e misere diatribe della quotidianità e condurli invece a guardare più avanti, magari anche più in alto. Solo così potrà essere garantita la pace e libertà anche alle nuove generazioni.