” Perugia mia scusami”: toccante lettera della sindaca Vittoria Ferdinandi sulla serie tv su Amanda Knox
Fa discutere la serie tv di Hulu che, a 17 anni dall’omicidio di Meredith Kercher, racconterà la storia di Amanda Knox. Le riprese della serie sono iniziate in questi giorni a Orvieto e Perugia. L’avvio della produzione però ha sollevato anche alcune polemiche che hanno coinvolto la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi che ha dichiarato che la serie sarà capace di “mettere in risalto la bellezza” del capoluogo umbro. Una dichiarazione disapprovata non solo dalla sorella di Meredith ma anche da alcuni perugini. Una fiction che suscita perplessità e reazioni negative. Nel terrazzo di Porta Sole è apparso un drappo bianco con la scritta in rosso “Rispetto per Meredith”. La polemica quindi rischia di crescere di ora in ora. Proprio in queste ore è arrivata una lettera aperta alla città della sindaca Vittoria Ferdinandi che chiede alla città di essere perdonata per non aver saputo rispettare il dolore di una vicenda che ha ferito gravemente i perugini e non solo. “Perugia mia, scusami” sono le prime parole della lettera della sindaca Ferdinandi. “Il tuo dolore non è e non sarà mai per me soltanto un effetto collaterale di una scelta politica, nel momento in cui si manifesta diventa il cuore del problema di fronte al quale non posso rimanere sorda come politica, né tantomeno come persona” aggiunge. “Non c’è da difendere nessuna scelta politica, anzi – sottolinea Ferdinandi – c’è bisogno di una politica che quando fa male sappia chiedere scusa. Voglio chiederti scusa nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te, per tutelarti. Nonostante io, come immagino tutti i sindaci del mondo, spengo la luce ogni sera e la riaccendo ogni mattina pensando solo ad onorare l’impegno di proteggerti, di custodirti e di valorizzarti. Ho pensato di farlo anche questa volta e invece, questa volta, forse non ci sono riuscita fino in fondo. Ma vorrei spiegarti le ragioni. Anche io ho fatto parte di quel dolore. Ho la stessa età che avrebbe avuto oggi Meredith, frequentavo gli stessi luoghi, gli stessi locali la stessa Perugia piena di vita e di meraviglia di quegli anni. Ricordo – prosegue Ferdinandi – il peso e il dolore di quella vita strappata via violentemente, crimini che a noi donne ancor di più rimangono aggrappati sotto la pelle, perché a morire spesso siamo sempre noi. Ricordo poi la rabbia e l’impotenza di vedere la mia città sbranata dal cannibalismo mediatico, dal vouyerismo perverso del dolore. Gotham city, Sodoma e Gomorra la chiamavano, la mia città, il mio grande amore: la città dei libri, del jazz, dell’Università, dei giovani per le strade a tutte le ore del giorno e della notte. E come in ogni profezia che si autoavvera l’abbiamo vista trasformarsi nelle menzogne con cui l’avevano dipinta. L’abbiamo vista svuotarsi di bellezza, di sogni, di cultura e l’abbiamo vista riempirsi di vuoto, di droga, di spettri che non le appartenevano. E’ lì che ho cominciato a fare politica, è lì che insieme ai miei compagni di associazione abbiamo cominciato a batterci per difendere l’anima di Perugia”. La Ferdinandi poi spiega il ruolo di Palazzo dei Priori. “Come amministrazione comunale non avremmo mai potuto bloccare la produzione di una serie tv che sarebbe stata comunque realizzata. Avremmo potuto non autorizzare le riprese di cinque scene a Perugia che sarebbero state realizzate in qualsiasi altro borgo della nostra Regione. Abbiamo ritenuto che farle girare qui sarebbe stato un elemento di maggiore garanzia e di controllo perché così come abbiamo richiesto e fatto, avremmo potuto visionare e autorizzare ogni scena” sostiene Ferdinandi. “Cinque scene in cui verrà ripresa Perugia nella sua bellezza, le sue piazze, i suoi vicoli e in cui verrà raccontata per quello che è: un luogo di vita e di desiderio in cui i giovani vengono a sognare. E questo è ciò che verrà rappresentato”, scrive ancora la sindaca. “Ho incontrato personalmente la produttrice e ho chiesto rispetto per la memoria di Meredith e di Perugia. Chiedo scusa a chi si è sentito tradito da questa scelta. Ma l’abbiamo compiuta con questa intenzione e con questo spirito. Se ci avessero chiesto di girare un crime dal titolo “Perugia, il delitto Meredith” la nostra decisione sarebbe stata molto diversa. Qui in gioco c’era la possibilità che Perugia entrasse in una storia biografica, semplicemente con la bellezza di ciò che è e che rappresenta”. Subito dopo Vittoria Ferdinandi ammette che Perugia sta ancora facendo i conti con quel dolore. “Me ne sono accorta – spiega – ascoltando il dolore e la rabbia di quei cittadini e di quelle cittadine che mi sono venuti a chiedere le ragioni di questa scelta. Dolore e rabbia di cui sento in questo momento tutto il peso della responsabilità. Credo che sia dovere di un amministratore difendere l’immagine e l’onorabilità della propria città. Volevo offrire a Perugia una possibile occasione di riscatto, l’opportunità di mostrarsi , anche dentro una storia tragica, per quello che è. Eppure per cercare di tutelare l’immagine della città per un attimo ho perso di vista le persone, il dolore vivo della loro carne. E questo mi addolora e di questo voglio chiedere scusa. Non si è trattato di nessun interesse economico ma semmai di pensare che tutto quel dolore potesse restituire qualcosa alla nostra città. Ho pensato che da quella nostra ferita potesse entrare un pò di luce e invece da terapeuta dovrei saperlo molto bene, quando le ferite sanguinano c’è bisogno di sapere attendere il tempo del dolore”. Conclude la sindaca: ” Ed ogni dolore ha il suo, perdonami per non averlo saputo rispettare”.