Ragazzino costretto a fare sesso in chat, arrestato prete di San Feliciano di Magione: ” Pagava la mamma”. Ai domiciliari la donna
Sesso in chat con un ragazzino in cambio di soldi. Peggio: secondo la Procura della Repubblica di Palermo la mamma, 51 anni, avrebbe “venduto” suo figlio a un prete in cambio di soldi. Avrebbe fatto esibire il ragazzino in atti sessuali davanti alla videocamera del computer. A guardare i filmati hard a San Feliciano di Magione c’era un prete che pagava la donna per assistere alle esibizioni hard del minore. Il prete è stato arrestato e portato nel carcere di Spoleto, la donna è sta messa agli arresti domiciliari. L’indagine è stata condotta dai Carabinieri della compagnia di Termini Imerese. Il prete, V.E. le sue iniziali, 63 anni, originario di Caltavuturo, esercita il suo ministero nella parrocchia di San Feliciano di Magione. I due sono indagati per prostituzione minorile aggravata. In cambio di piccole somme di denaro, il sacerdote avrebbe ottenuto dalla mamma il consenso di compiere atti sessuali, a distanza, in chat con il figlio e avrebbe scambiato materiale tramite i social network. L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo parla di ” perverso modus operandi in spregio a principi di religiosità”. Secondo l’agenzia AdnKronos, il Gip nell’ordinanza cita una telefonata in cui il prete “pur dimostrandosi compiaciuto del video a contenuto sessuale ricevuto” dal ragazzino di 17 anni, ” ne pretende un secondo di identico contenuto dov’è possibile vedere anche il volto del minore al momento dell’orgasmo”. ” Mandamene uno dove si vede il tuo volto mentre godi…che mi piace molto”, dice il prete al giovane. Dinanzi alla richiesta di danaro formulata dal minore il prete “risponde rammentando al suo giovane interlocutore che già in passato gli aveva mandata dei soldi”. Ora i carabinieri stanno indagando per verificare se altri minorenni siano stati adescati in rete dal sacerdote.