RIFORME ISTITUZIONALI, LA POSIZIONE DEI PRESIDENTI DEI CONSIGLI REGIONALI
Sulle riforme istituzionali sì al superamento del bicameralismo perfetto e all’introduzione di una forma di bicameralismo differenziato per funzioni e composizione, con un Senato non più titolare del rapporto di fiducia col Governo; sì alla ridefinizione dell’attuale riparto di competenze e contestualmente l’ampliamento delle asimmetrie legate alla previsione della maggiore autonomia legislativa delle Regioni ordinarie, in base a quanto stabilito dal terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione; no alla proposta di eliminare la competenza legislativa concorrente in quanto, in alcune materie, resta ferma la necessità di uno “svolgimento regionale” dei principi fissati dal legislatore; no alla soppressione delle Province fuori da una riforma complessiva del Titolo V, ritenendo utile che ogni Regione possa autonomamente definire una livello intermedio di area vasta; confermata, invece, l’importanza della municipalità della quale si riconosce “il valore tradizionale e il livello capillare fondamentale della rappresentazione democratica”.
E’ questo in estrema sintesi il contenuto di un documento approvato oggi dall’assemblea plenaria dei presidenti dei Consigli regionali, coordinata da Eros Brega. Nell’atto i presidenti delle Assemblee legislative hanno propongono di “tener conto, nel processo di riordino degli enti locali, delle differenziazioni costituzionali e territoriali che solo le Regioni conoscono e possono regolare in maniera adeguata”.
Il testo integrale del documento è consultabile sul sito della Conferenza http://www.parlamentiregionali.it/