Sindaca di Perugia: “Modello Perugia anche per la Regione”. Serve una nuova cultura di governo

Il modello di alleanza e di metodo di Perugia è replicabile ? “Certo, ci sono tutte le condizioni perché sia così”, lo dice a Repubblica la sindaca del capoluogo umbro, Vittoria Ferdinandi. “Sono certa che la sintesi verrà trovata su un progetto di governo per una nuova idea di Regione: per e non contro qualcuno”, aggiunge. Per Vittoria Ferdinandi non c’è una alternativa all’esperienza di Perugia che ha consentito al centrosinistra di vincere le elezioni dopo dieci anni di governo Romizi. “Per anni ho sentito parlare di una politica che doveva tornare tra la gente – afferma ancora – Ma è proprio quel che va fatto, qui ci abbiamo provato e penso ci siamo riusciti finora. L’amministrazione e la politica sui territori rappresentano un gancio di realtà che spesso manca su quello nazionale. Serve una nuova cultura di governo e della negoziazione, come dice papa Francesco. Dovrebbe finire l’epoca delle divisioni, ma per questo serve progettare un orizzonte. Si riaccende la speranza ristabilendo con nettezza, nel merito e nel metodo, il confine tra destra e sinistra”. La Ferdinandi ricorda che “per la destra l’altro è una minaccia e il trionfo è sempre individuale. Per la sinistra l’altro è il campo della salvezza, perché nessuno si salva da solo”. Poi aggiunge: “Il nazionalismo è di destra, l’internazionalismo di sinistra. La sinistra è dimensione collettiva. Da queste due concezioni, così diverse, discende tutto il resto”. La pace “la ritengo imprescindibile, non esistono lavoro, educazione e diritti senza pace. Sono preoccupata di come la guerra stia diventando qualcosa di ineluttabile, invece di dire con chiarezza che la guerra fa schifo e non può essere pensata come soluzione. Rappresento un campo largo con posizioni diverse ma la città di Perugia, con le sue radici e il suo dna, da San Francesco ad Aldo Capitini, non può che giocare un ruolo centrale con Assisi, specie di fronte a un mondo in fiamme”.