TERNI, IL PD CHIUDE LE PORTE A RIFONDAZIONE ANCHE AI BALLOTTAGGI
Lo strappo tra Pd e Rifondazione a Terni si è consumato ed è definitivo. Il Pd non ha “digerito” l’uscita del Prc e, replicando alle accuse, difende Di Girolamo e chiude le porte anche nel caso di ballottaggi. A Rifondazione che ha accusato il Partito democratico di arroganza e incapacità, replica l’unione comunale del Pd che viceversa parla di posizione (quella del Prc) incomprensibile, strumentale, di un partito che attua ormai l’imitazione del Movimento 5 Stelle.
Ecco il comunicato del Pd:
“Da ormai sette anni tutti i paesi occidentali sono stati investiti dalla più grande crisi prima finanziaria e poi economica dal dopoguerra ad oggi. Questa crisi è andata di pari passo ad una larga disgregazione della base produttiva ed occupazionale su cui si basavano intere città e regioni. Terni in questo quadro, in maniera non scontata ed in discontinuità rispetto ad altre realtà del nostro paese, pur soffrendo terribilmente ha tenuto.
Il Pd non è arruolato fra coloro che ritengono che le vittorie o le sconfitte di una città siano esclusivamente merito o colpa di una amministrazione comunale, soprattutto di fronte a dinamiche finanziarie e produttive che spesso passano sopra la testa ed il controllo di strutture anche nazionali. Però non c’è dubbio che in questo quadro l’amministrazione in carica ed il sindaco Leopoldo Di Girolamo hanno rappresentato un punto di riferimento certo per l’intera città. Perché il livello dei servizi al cittadino è stato razionalizzato fin dove si è potuto mantenere un equilibrio fra benefici e costi; perché ai cittadini disagiati si è sempre cercato di dare un sostegno lottando quotidianamente nel reperire fondi per le politiche sociali e della casa; perché a imprese e fornitori si è cercato di dare le dovute risposte rimediando a tempi di pagamento che avevano raggiunto, come in tutta Italia, livelli insostenibili.
La lotta elettorale ha sempre portato, e porterà ancor di più i nostri avversari ad attaccare sulle risposte parziali che siamo riusciti a dare: giusto così, è la propaganda politica. Ma governare la città e dare risposte concrete è un’altra cosa. Come Pd confidiamo che tutti i nostri avversari presentino proposte alternative alle nostre, praticabili ed attuabili, in un confronto aspro ma costruttivo sulle tematiche fondamentali. Si lascino stare invece le illusioni e suggestioni; Terni di questo non ha proprio bisogno.
In questi giorni il partito della Rifondazione Comunista in maniera opportunistica e sconclusionata si avventura in nuove “strategie” che lasciano intravedere solo offese verso un partito con cui hanno governato “comodamente” per 5 anni e prefigurano ipotetiche geometrie variabili a seconda di eventuali appoggi ad eventuali ballottaggi: questa sì una condotta politicista e perdente, in quanto caratteristica principale di un vecchio modo di fare politica che i cittadini hanno già condannato e punito elettoralmente in diverse occasioni.
Ammesso che ballottaggi ce ne saranno, stiano tranquilli: la città ha capito e a queste “strategie” non sarà dato appiglio né politico né popolare così come a chi dice di voler essere alternativo rischiando di non rappresentare nessuno. L’unica consorteria in campo forse è quella di chi da qualche anno vede un esponente di quel partito tenere un atteggiamento di governo a Perugia e di lotta a Terni, e che pensa l’alternativa solo come imitazione e sponda ad atteggiamenti pentastellati atti a frenare un’emorragia di consenso popolare. Una cosa è certa: al Pd ed ai cittadini ternani questa risposta, così come le prese di posizione incomprensibili e strumentali, non interessano.
Il nostro impegno è quello di lavorare, tra le difficoltà della fase storica, sociale ed occupazionale, per il bene ed il rilancio di Terni. Siamo sempre più convinti che questo sia possibile solo rafforzando e rinnovando il centrosinistra a partire dal Pd, con una nuovo mandato del sindaco Di Girolamo sulla base di progettualità che diano respiro immediato e prospettive certe alla nostra città. Astenersi perditempo o strateghi della domenica”.