UNA CHIESA CHE NON VA IN CHIESA
Con la testimonianza di don Ivo Seghedoni, presbitero di Modena, si chiude il libro di Brunetto Salvarani ” Senza Chiesa e senza Dio. Presente e futuro dell’Occidente post-cristiano”, pubblicato di recente da Laterza. Ma se c’è la fine della “civiltà parrocchiale” questa fine ” non lascia il vuoto…..è già in fioritura l’aurora di una Chiesa che lascia lo spazio sacro. Una Chiesa che non va in chiesa”. E’ quindi necessario coltivare sempre la speranza anche se il nostro Occidente, in forza della secolarizzazione e della crisi della cristianità, ci appare sempre più post-cristiano. L’analisi di Salvarani sulla Chiesa è infatti tutta incentrata sulla crisi che sta vivendo il cristianesimo anche per effetto di quello che oramai è divenuto il fenomeno del pluralismo religioso. Nella nostra società infatti c’è la convivenza di più offerte religiose dovute non solo al fenomeno dell’immigrazione musulmana ma anche dal diffondersi di una ricerca del sacro e del bisogno di dare un senso all’esistenza, che produce un risveglio religioso al di fuori dell’appartenenza ad una istituzione di tipo ecclesiastico. L’autore a tal proposito cita il discorso alla curia di papa Francesco in occasione degli auguri di Natale del 2019. ” Non siamo più – disse il papa – in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente – non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata”. Ma occorre fare un buon uso della crisi. ” La postmodernità in cui siamo immersi – ricorda Salvarani – è ancora chiamata a fare i conti con le religioni” e dobbiamo concentrarci su “le risorse del cristianesimo di cui non possiamo fare a meno, pena l’oggettivo naufragio della cultura occidentale”. Da qui deriva per i cristiani l’accettazione di essere quella ” minoranza creativa” di cui ha parlato Benedetto XXVI. Da questo nasce anche la considerazione che l’Europa non è più il centro della cristianità, che c’è una maggioranza di fedeli che vive nel cosiddetto terzo mondo o dalla sua periferia, come il papa argentino, tanto da far parlare Salvarani del ” trasloco di Dio”. C’è comunque rimedio a tutto questo? Occorre ripartire da quel bisogno di spiritualità e di ricerca della trascendenza, che persiste nella società di oggi, da quella ” Chiesa che non va in chiesa”, da quella Chiesa in uscita tanto frequente nella predicazione di papa Francesco. Da quella realtà che esiste. ” La realtà – si legge nella Evangelium Gaudium – semplicemente è, l’idea si elabora. Tra le due si deve instaurare un dialogo costante, evitando che l’idea finisca per separarsi dalla realtà”.
Il libraio
Brunetto Salvarani, ” Senza Chiesa e senza Dio. Presente e futuro dell’Occidente post-cristiano “,Laterza, Bari-Roma, 2023 p. 226 Euro 20,00