Associazioni e comuni contro il parco eolico nell’orvietano: sette pale alte 200 metri
Un progetto per la realizzazione di un parco eolico, con sette pale alte 200 metri, “agita” i comuni di Orvieto e Castel Giorgio. Nei mesi scorsi, infatti, la ” Rwe Renewables Italia” società impegnata nella produzione di energie rinnovabili, ha avanzato la richiesta di realizzarlo nelle campagne tra la città del Duomo e il confine con l’alto viterbese. Un progetto che vede però la posizione contraria delle due amministrazioni comunali chiamate in causa che hanno presentato delle osservazioni per rigettarlo. Ma ad essere contraria alle pale eoliche è anche l’associazione “Amici della terra” che, con la sua presidente Monica Tommasi, evidenzia come “l’impianto andrebbe a stravolgere un paesaggio noto in tutto il mondo, dominato dal Duomo di Orvieto”. L’associazione sottolinea anche la differenza di altezza tra la cattedrale, alta 50 metri, e le pale che arrivano a toccare i 200 metri. La collocazione del parco eolico, stando alla geolocalizzazione del progetto presentato, non sarebbe comunque visibile dalla rupe i Orvieto. Sta di fatto che Tommasi ha annunciato di avere inviato le osservazioni alla commissione Via, elaborate e sottoscritte insieme ai rappresentanti di Lipu, Assotuscania, Associazione Bianchi Bandinelli, Altura, Pro Natura, Gruppo di intervento giuridico e Mountain Wilderness. ” Il dossier delle osservazioni, che spiega le ragioni dell’improponibilità del progetto – viene fatto sapere dagli Amici della terra -è stato anche presentato ai sindaci dei 30 Comuni che si trovano entro un raggio di 20 chilometri dal parco eolico Phobos, agli uffici del Mite e a quelli del ministero della cultura”.