Restrizioni Covid, Terni e Orvieto protestano contro la Regione e il silenzio dei sindaci
Difficile da comprendere, scelte incomprensibili e senza motivazione. Per i ternani e gli orvietani quanto deciso dalla Regione non trova una spiegazione plausibile. Almeno questa è la convinzione di Mauro Stopponi, titolare di uno dei ristoranti più apprezzati di Orvieto. Stopponi, a capo del locale ” Sette Consoli”, ha scritto una lettera al Sindaco di Orvieto Tardani chiedendo di farsi sentire perché è giunto il momento di ” uscire da questo torpore che improvvisamente ha avvolto l’amministrazione comunale. Basta tacere ! “. Un sentimento che accomuna la gran parte dei ristoratori orvietani, in enorme difficoltà. ” Manifesto tutto il mio disappunto – scrive il titolare dei ” Sette Consoli” – tutta la mia rabbia e il mio sconforto nel vedere come questa amministrazione cittadina sta affrontando questo terribile momento. Orvieto è stata confermata zona arancione e questo nonostante i numeri del nostro territorio siano da zona gialla se non addirittura bianca. Questo significa per me e per quelli che fanno il mio lavoro, almeno altri 14 giorni di chiusura forzata. Qui c’è gente che non sa se potrà riaprire dopo decenni di lavoro. Non è possibile accettare le scelte scellerate senza avere la forza di controbattere”. Stessa musica a Terni con Leo Venturi, presidente dell’associazione ” Terni Oltre”, che attacca il Sindaco Latini e la Regione dell’Umbria. ” Il territorio ternano – afferma Venturi – dovrebbe essere da tempo zona gialla. Il Sindaco resta silente mentre l’immobilismo della Regione provoca gravi crisi per la salute dei cittadini e danni al tessuto economico e produttivo. Gli operatori commerciali chiedano i risarcimenti danni. Tutto ciò nel totale silenzio del Sindaco Latini. Terni sempre ultima ruota del carro, purtroppo”.