Assegni per i disabili gravi, la Regione blocca la delibera: proteste a palazzo Cesaroni

Sono passati sei mesi da quando la Giunta regionale dell’Umbria ha dichiarato che era tutto pronto per l’erogazione degli assegni per i disabili gravi. Dopo sei mesi si scopre che la proposta di delibera è rimasta bloccata nei palazzi della regione.  Un provvedimento relativo ai fondi per la non autosufficienza che molti disabili gravi stanno ancora aspettando. A sollevare la questione è stato il consigliere Vincenzo Bianconi, del gruppo Misto di palazzo Cesaroni. Un mistero che è stato svelato questa mattina in Consiglio Regionale dove l’assessore Coletto ha risposto ad una interrogazione di Bianconi. “La proposta di delibera – ha spiegato Coletto –  è stata fatta senza un coinvolgimento delle associazioni. E’ stata poi sottoposta al tavolo di coordinamento, che prima non esisteva. Alla riunione hanno partecipato i responsabili delle due Asl ed i rappresentanti di numerose associazioni. Lo stanziamento previsto era di 2 milioni, per un beneficio una tantum a scapito di altre prestazioni. In quella occasione sono emerse molte perplessità rispetto all’assenza di collegamento con il progetto di vita globale, al tipo di Isee richiesto, all’esiguo numero di beneficiari, la non cumulabilità con altre misure”. La domanda che viene spontanea è come sia stato possibile annunciare una proposta di delibera senza il coinvolgimento delle associazioni ? Come mai, soltanto ora, sono emerse le perplessità e criticità alle quali ha fatto riferimento l’assessore ai servizi socio-sanitari ? “Avrei gradito – ha replicato Bianconi – sapere quando verranno pagati gli assegni e di quale importo saranno. Questo era l’unico segnale che le famiglie attendevano per fare fronte ai tanti sacrifici che affrontano. Persone che hanno lasciato il lavoro per assistere i propri cari a discapito della tenuta finanziaria e sociale delle famiglie”. Coletto ha  dichiarato che “si applicheranno le indicazioni della legge nazionale, evitando erogazioni di contributi che non possono sovrapporsi ai fondi per caregiver e vita indipendente”. Sull’ argomento c’è stato anche un presidio davanti a palazzo Cesaroni del “Fronte del dissenso” di Moreno Pasquinelli. In un cartello dei manifestanti c’era scritto che ” L’Umbria nega ai disabili l’assistenza domiciliare indiretta”.