Boom di contagi in Umbria, gli attualmente positivi si avvicinano a 15 mila: salgono i ricoveri
Altri 1.511 nuovi contagi al Covid nelle ultime 24 ore in Umbria, dove continua a crescere il numero degli attualmente positivi e i ricoveri hanno raggiunto quota 180, cinque in più di ieri. Restano cinque i posti occupati nelle terapie intensive. I guariti sono stati 727, gli attualmente positivi nella nostra regione salgono così a 14.665, più 784 rispetto a ieri. Dei 180 ricoverati di oggi, 122 sono in area medica (+2) e 53 in altri reparti (+3). Numeri che portano l’Umbria ad avere il tasso più alto, tra le regioni italiane, per i posti letto occupati negli ospedali (25,7%). Il tasso di positività di oggi – 1511 nuovi casi su 698 tamponi molecolari e 3.816 test antigenici – è quasi del 33,5%: un dato impressionante e che sale ogni giorno. Ma sono tutti gli altri indicatori a certificare il difficile momento: la curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra un trend in aumentorispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100 mila abitanti al 28 giugno è pari a 823. L’ Rdt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni è in aumento attestandosi ad un valore di 1,51. Sono i dati forniti dal Nucleo epidemiologico della Regione Umbria. Secondo l’ultimo report “l’andamento regionale dell’incidenza mobile per classi di età mostra un trend in aumento in tutte le fasce di età, l’incidenza più elevata è riscontrata nella classe tra i 45 e 64 anni, mentre l’incidenza più bassa è registrata nella classe di età tra 3 e 5 anni”. L’incidenza più elevata in Umbria si registra nel distretto di Assisi ed è pari a 773 casi per 100 mila abitanti, questo al 27 giugno”. Per l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, “la tendenza che si sta riscontrando deriva, come nel resto del Paese, dal fatto che la variante Omicron 5 ha un tasso di infezione 6 volte più alto dell’influenza stagionale. Anche se la gravità dei sintomi non è alta, nelle persone fragili o immunocompromesse e per gli over 80, i sintomi possono essere importanti, tanto da richiedere l’ospedalizzazione”.