Cercò di uccidere due magistrati perugini: 59enne torna in carcere
Già condannato con sentenza definitiva a 12 anni di reclusione per il tentativo di omicidio nei confronti di due magistrati del tribunale civile di Perugia (Umberto Rana e Francesca Altrui), nel 2017, un cinquantanovenne umbro (R.F le sue iniziali) era stato ammesso alla detenzione domiciliare presso una struttura terapeutica di Passignano sul Trasimeno dove però si sarebbe reso responsabile di “gravi” minacce di morte nei confronti dello psichiatra che lo aveva in cura ed è stato riportato in carcere dai carabinieri. I militari dell’Arma hanno dato esecuzione a quanto deciso dal magistrato di sorveglianza del capoluogo umbro che ha disposto la sospensione del differimento provvisorio dell’esecuzione della pena. L’uomo era stato condannato per avere accoltellato i due magistrati perugini mentre questi erano all’interno del palazzo di giustizia. In quella circostanza restò ferito anche un impiegato amministrativo del tribunale. Dal dicembre 2017 il 59enne era stato ammesso al differimento della pena con la detenzione domiciliare presso la struttura terapeutica di Passignano sul Trasimeno. Qui si sarebbe reso responsabile di minacce nei confronti dello psichiatra, rifiutando di sottoporsi alla visita specialistica di controllo, necessaria ai fini della permanenza nella stessa. Il magistrato di sorveglianza, “rilevate le espressioni gravemente minacciose usate dal condannato all’indirizzo dei medici, considerato, allo stato, appare inidonea la struttura ospitante”, ha ordinato “l’immediato accompagnamento in carcere del condannato”.