CiviciX: Fora, il civismo come forza di cambiamento reale. In due anni abbiamo seminato speranza e fiducia
Settembre 2019 il civismo fa un passo di lato e favorisce l’unità del centro sinistra; settembre 2020 si costituisce l’associazione regionale CiviciX; ottobre 2021 il civismo inizia a dare i suoi frutti con risultati eccezionali a Spoleto, Città di Castello, Assisi, Bevagna ed in altre realtà locali.
Risultati straordinari, oserei dire impensabili, in quanto raggiunti in soli 24 mesi senza posizioni di potere, non offrendo nulla se non la possibilità di lavorare senza steccati e preclusioni, di impegnarsi e mettersi in gioco per e con i cittadini, ciascuno nella propria città per la propria comunità, ma tutti insieme con una visione regionale e generale, fondata su forti idealità di democrazia aperta ed inclusiva.
Naturalmente ci sono differenze di luogo e di situazione, che costituiscono la nostra specificità e ancorano il nostro ruolo alla concretezza dei problemi e alla conoscenza e competenza nel modo di affrontarli. È evidente che il 27% del civismo assisano è diverso da quello di Bevagna, e quello di Bevagna è diverso da Castello, e Castello lo è da Spoleto. Ma è anche evidente il filo conduttore che unisce queste differenze e conferisce loro forza locale e insieme proiezione generale. È un forte e lucido desiderio di superare il periodo della politica strillata, dei contrasti acchiappavoti e dei politici improvvisati, del personalismo e del carrierismo. È un forte e lucido bisogno di cambiamento. Lo stesso che si registra in tante altre parti del nostro Paese, in cui il civismo ha giocato egualmente il ruolo di nuova classe dirigente del cambiamento.
Su che cosa intendiamo per cambiamento però dobbiamo essere chiari. Come ho già detto in altre occasioni, il cambiamento può essere incarnato da un guidatore diverso che sale sull’autovettura precedente, percorre la stessa strada, e ottiene gli stessi risultati finali dell’altro generando delusione e sconcerto (vedi l’avvitamento in cui si sta avviando la giunta regionale): è il cambiamento di facciata, che inganna e delude. Oppure il cambiamento può avvenire sul serio, nei metodi (autovettura diverse) e nelle visioni (diverse strade da percorrere): ed è il cambiamento vero, quello che serve. Il civismo in Umbria si sta affermando con questo carattere e questo percorso, e risulta vincente ed attrattivo perché incarna un cambiamento reale e non di facciata, suscita speranza e non è un ritorno al passato. È il civismo che non promette e però garantisce, e con ciò interpreta la politica che si sintonizza con i bisogni e le possibilità.
I risultati sono dunque straordinari, ma occorre guardare anche a quei tanti elettori che in questa tornata sono rimasti a casa. Non è un vulnus per la democrazia, perché astenersi è un diritto se non si condivide l’offerta politica delle forze in campo. Però è un problema e va affrontato. Un’analisi più approfondita dei risultati la potremo fare dopo i ballottaggi di Città di Castello e di Spoleto, però da subito non ci si può non preoccupare del fatto che molti, troppi cittadini, hanno smesso di avere fiducia nella politica e non partecipano più al voto adeguandosi alla litania del “tanto non cambia niente”. Lo dobbiamo dire chiaramente: non è vero che non cambia niente, cambiare si può, anzi, cambiare è essenziale, oggi nei comuni, domani nella regione e nel Paese. Cambiare sul serio, con una politica progettuale con al centro i cittadini e i territori e non il sistema di potere di gruppi ristretti.
Sono soddisfatto di questa tornata elettorale e lo sono grazie al lavoro dei tanti amici nei territori, che hanno rovesciato la piramide dei tavoli regionali ed hanno progettato in loco le soluzioni più idonee per il destino delle loro comunità. Lo sono per i grandi risultati raggiunti in termini di vittorie e di voti di lista: abbiamo portato al ballottaggio nostri candidati sindaci nelle due città più importanti dell’Umbria, Spoleto e Città di Castello. Abbiamo contribuito a far eleggere Stefania Proietti al primo turno ad Assisi ed eletto consiglieri in varie liste civiche che hanno vinto nei comuni più piccoli, a partire da Bevagna. Ma soprattutto sono soddisfatto perché questi primi segnali di cambiamento vero possono ridare fiducia e riportare al voto i molti che nel 2019 alle regionali hanno votato più che per la destra contro i guidatori precedenti e magari in questa occasione, delusi dal finto cambiamento, sono rimasti a casa invece di andare a votare. Ora a Spoleto e Città di Castello li invitiamo a recarsi alle urne e a dare fiducia ai nostri candidati, sicuri che non sarà fiducia sprecata.
I Civici Per l’Umbria e i civici di tutti i territori sono pronti a ridare loro speranza nel futuro e fiducia nel significato del loro voto. Non siamo tutti uguali, noi vogliamo cambiare veramente. E lo faremo!