Coronavirus, passo indietro dell’Umbria: si a medici e infermieri stranieri per fermare il virus
La notizia arriva dal ” Fatto Quotidiano”, giornale nazionale che ultimamente si è soffermato puntualmente sulle vicende umbre. Dopo tante polemiche, l’associazione dei medici stranieri (Amsi) vince la sua battaglia. Erano due le Regioni in Italia che escludevano il personale straniero: Umbria e Piemonte. Alla fine entrambe ci hanno ripensato, o sono state costrette a rivedere una decisione assurda. Così – dopo le polemiche – Umbria e Piemonte emanano i bandi senza chiedere come requisito essenziale la cittadinanza che già il governo con il “Cura Italia” permetteva di derogare. Dopo averli esclusi in diversi bandi che richiedevano come requisito la cittadinanza italiana, il Piemonte ha pubblicato una manifestazione di interesse alla quale possono partecipare anche personale sanitario extracomunitario basta che sia in regola con il permesso di soggiorno. In una situazione di emergenza dove manca personale per far fronte alla pandemia, l’esclusione aveva provocato tante critiche e polemiche. Tra l’altro il ” Cura Italia” consente già da tempo di ” assumere in via straordinaria personale sanitario straniero in regola con il permesso di soggiorno”. Era stata l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) a sollevare il problema fin dalla prima fase della pandemia, facendo notare che mentre le regioni andavano a cercare medici cubani, romeni e siriani, in Italia c’erano migliaia di medici stranieri iscritti ai relativi ordini professionali e che erano impossibilitati a lavorare con il pubblico. Secondo Foad Aodi, presidente dell’associazione Amsi , in Italia ci sarebbero più di 70 mila fra medici e infermieri che possono lavorare soltanto nella sanità privata o chiamati come partita Iva. Molte regioni , dopo il “Cura Italia, avevano fatto ricorso a tanti medici e infermieri che si trovavano in queste condizioni. In Umbria, invece, i bandi escludevano il personale straniero. L’Azienda Ospedaliera di Perugia alla fine ne ha emesso uno che scade proprio oggi, 25 novembre 2020. Un bando che non preclude l’accesso in base alla cittadinanza. Per Foad Aodi è la dimostrazione ” che il pregiudizio ideologico e politico verso gli stranieri non ha retto alla prova dell’emergenza sanitaria che ci rende uguali nei diritti e nei doveri”.