Coronavirus, piccoli focolai d ‘infezione e comuni a rischio. Ecco le città dell’Umbria più esposte .
Mentre si cerca di rallentare la curva dei contagi da coronavirus , le autorità sanitarie provano a mappare l ‘andamento del Covid-19 in modo da consentire la messa a punto di strategie di contenimento sempre più efficaci. Non si tratta soltanto di raccogliere dati in tempo reale ma provare ad evitare che piccoli focolai diano luogo a numerosi contagi. Una specie di effetto moltiplicatore. Così si sta procedendo anche in Umbria con tre città sopra i 15.000 abitanti ( Orvieto, Città di Castello e Perugia) e quattro comuni sotto i 15.000 che vengono monitorati con particolare attenzione. Perchè ? Semplice: il loro tasso di contagio risulta essere più alto del resto dell’Umbria ,con percentuali sopra l’ 1% per ogni mille abitanti. Il Comune più a rischio, con una popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, è Gualdo Cattaneo che presenta addirittura il tasso di contagio più alto di tutta l’Umbria. Nella piccola realtà dell’area del Sagrantino la percentuale del numero dei positivi al Covid-19 è quasi del 3 %, esattamente del 2,71% ogni 1000 abitanti. Numeri significativi rispetto al resto della Regione. A Gualdo Cattaneo sembra che il focolaio sia riconducibile ad una festa di laurea, con le conseguenze accennate. In altri tre comuni, inferiori ai 10.000 abitanti, la situazione non va molto meglio. E’ il caso di San Gemini (Tr), Città della Pieve e Valfabbrica: tutti comuni che esternano un numero di positivi al coronavirus superiore a 2 persone per ogni 1000 abitanti. San Gemini è la seconda realtà umbra con la percentuale più alta, subito dopo Gualdo Cattaneo: 2,43%. Città della Pieve, tra i primi comuni umbri in cui si è diffuso il Covid-19 e che ha registrato un decesso, conferma di essere una realtà più a rischio di altre. Il tasso di contagio, infatti, è superiore a 2 persone ogni mille abitanti (2,20 %). Difficile anche la situazione di Valfabbrica, comune inferiore ai 5000 abitanti, con una percentuale del 2,08 %. A Valfabbrica a essere colpita è stata una farmacista. Tra le piccole realtà ci sono anche Torgiano ( 1,96 %) e Cascia (1,61 %), nella città di Santa Rita tra i contagiati c ‘ è anche una ostetrica dell’ Asl 2. Nelle città sopra i 15.000 abitanti c ‘è Orvieto che registra il dato più preoccupante con l ‘ 1,73 %: quasi 2 persone positive ogni mille abitanti. Il focolaio che ha diffuso il virus sarebbe stato un Festival a cui avrebbero partecipato tre persone provenienti da Milano. Altra realtà da non sottovalutare è quella di Città di Castello, città che registra un alto numero di vittime e un incremento dei contagi consistente. Ad oggi il “capoluogo” dell’ alta valle del Tevere mostra un tasso di contagio dell’ 1,59 %, inferiore a quello di Orvieto ma superiore a tutte le altre città della Provincia di Perugia. Appena sotto Città di Castello abbiamo il capoluogo di regione : Perugia presenta un tasso dell’ 1,33%, ma in numero assoluto siamo arrivati a 222 casi positivi, un quarto di quanto ce ne sono in tutta l’ Umbria. Corciano si “ferma” all ‘ 1,17% ma nelle ultime ore fa registrare degli incrementi consistenti: da 16 positivi si è passati a 25 in pochissimo tempo. Va capito , con maggiore esattezza , quale focolaio può aver provocato questa impennata. Dopo Corciano c ‘ è Gubbio con l ‘1,14 %, Castiglione del Lago con lo 0,97%, Assisi con lo 0,74%, Terni con lo 0,64%, Bastia con lo 0,59% e Foligno con lo 0,36%.