Coronavirus, restiamo uniti: ma gli amministratori umbri ce la faranno ? Latini contro i buoni spesa.
Uniti ce la faremo, scrivono tanti umbri. E noi uniti siamo, in un momento dove ” fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città,si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti”. Sono le parole di Papa Francesco dette sul sagrato della Basilica di San Pietro due giorni fa. Ha voluto dire che nessuno si salva da solo, sulla barca ci siamo tutti, tanto che le ultime parole di Francesco sono un’invocazione : ” Signore, non lasciarci in balia della tempesta “. In queste ore di lutto e smarrimento anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede unità e coesione. ” Mamma non ti lascio, lotterò per te e tornerò”, scrive Mattia , il più giovane paziente del reparto di rianimazione di Cremona, prima di essere intubato. Eppure ancora l ‘Umbria ( quella politica ) non riesce a trovarsi unita neppure nei giorni del lutto e, anzichè capire la gravità di quanto accade, litiga e si divide. Accendiamo la televisione e vediamo la Presidente Tesei che attacca Conte, l’ Assessore Coletto che chiede il potere di fare da soli, il capogruppo del Pd Bori che se la prende con Coletto perchè sta troppo in Veneto e così via. Poi leggiamo che il Sindaco di Terni Latini , sui buoni spesa previsti dal governo per chi ha più bisogno , parla di ” pseudosoluzione inefficace e inadeguata “, i Sindaci leghisti dell’Umbria dicono che ” il Governo scarica i problemi e le responsabilità sui Sindaci dopo aver fatto la stessa cosa con gli Ospedali “. Eppure c ‘ è gente che non ce la fa più a sfamare i propri figli, dopo più di un mese di emergenza e di misure restrittive per la vita dei cittadini, c ‘ è chi è allo stremo. Sofferenze psicologiche, sofferenze materiali, è in gioco la tenuta sociale del paese. Ecco allora un nuovo provvedimento del Governo che anticipa 4,3 miliardi di euro al Fondo di solidarietà Comunale, soldi che erano previsti per maggio ma diventeranno da subito disponibili per dare ossigeno agli 8 mila Sindaci d ‘Italia. Eppoi altri 400 milioni di euro che, stavolta con un ‘ordinanza della Protezione Civile, consentiranno ai Comuni di erogare a persone e famiglie in difficoltà i buoni spesa per acquistare generi alimentari e altri beni di prima necessità. Dove sta la pseudosoluzione inefficace e inadeguata ? Nessuna persona di buon senso riuscirebbe a trovarla. La verità è che le prese di posizione di questi giorni hanno il sapore di polemiche pretestuose, assurde e strumentali che nulla hanno a che vedere con gli interessi generali degli umbri. E’ politicamente legittimo dire che le risorse non sono sufficienti , che è necessario fare di più e che i Sindaci si ritrovano ogni giorno di fronte a centinaia di richieste. Ma proprio perchè c ‘ è tanta gente che soffre, chi rappresenta le istituzioni in questo momento, ha il dovere ( non la possibilità) di fare la propria parte con grande senso di responsabilità , non riproducendo vecchi schemi fuori dalla realtà. Tutti siamo coinvolti , ci ha ricordato il Presidente della Repubblica , e colpevoli davanti alla pandemia. Uniti ce la faremo. Ma loro ce la faranno ?