Coronavirus, siamo arrivati al picco dei contagi: ora guardia alta. Evitare il rischio di nuova diffusione, lo scenario dell’Umbria.

Per l ‘Istituto superiore di Sanità siamo arrivati alla fascia in cui il picco dei contagi si mantiene stabile per un certo periodo, a dimostrazione che le misure di contenimento stanno funzionando. Anche per questo il Governo sta ragionando a una parziale riapertura dopo Pasqua, ma con molte misure restrittive che rimarranno fino all ‘inizio di maggio. Per la ripresa delle attività produttive, l ‘intenzione è di far passare le vacanze di Pasqua e il ponte del primo maggio per evitare troppi spostamenti. La ripartenza sarà comunque graduale e saranno necessari mesi per ritornare alle antiche abitudini. ” La curva ci mostra che sembra stiamo arrivando a una sorta di plateau – sostiene il Presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro –  un dato che ci dimostra che le misure stanno funzionando. Declinandolo nelle tre aree, abbiamo quella a più alta circolazione al nord, una intermedia con alcune migliaia di casi e altre che sono un numero contenuto di casi, a limitata circolazione ” . Proprio nelle aree con un numero contenuto di casi si gioca la scommessa: mantenere bassa la circolazione. Ad oggi l’ indice di contagiosità del virus, cioè quante persone ogni malato può contagiare, è intorno a 1. L ‘0biettivo è che vada sotto 1 e poi arrivi a zero. E’ un pò il caso dell’Umbria dove negli ultimi tre giorni la percentuale è sempre stata in discesa con degli incrementi sotto il 3%. In termini assoluti ieri abbiamo avuto una crescita di 28 unità mentre oggi di 27, numeri abbastanza modesti che ci confermano che in Umbria ci sono sempre meno nuovi contagiati. Ma proprio per le aree a bassa circolazione, come la nostra Regione, si gioca la scommessa nazionale. L ‘indicazione degli esperti è chiara: anche quando si potrà uscire bisognerà mantenere le distanze di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici. Sicuramente prima di maggio non si potrà andare a passeggiare, ne saranno aperti bar e ristoranti. Altra cosa certa è che fino al 12 Aprile nulla sarà diverso da ora, nei giorni successivi potrà essere valutata la riapertura di alcune attività non comprese tra i servizi essenziali che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra di pendenti oltre ad avere tutti i dispositivi di protezione. Una cosa è certa, saranno lasciati in fondo alla lista delle riaperture i luoghi dove maggiore è l’affollamento: discoteche, pub, convegni, bar, ristoranti. Anche quando l ‘ emergenza sarà finita nulla sarà più come prima: i locali dovranno avere requisiti molto diversi da quelli richiesti prima dell’epidemia da Covid-19. Non solo la distanza tra i clienti ma massima attenzione sarà riservata agli impianti di aereazione. Gli esperti sono espliciti nel mettere in guardia dal fatto che una ripresa senza accortezze rischia di far ripartire il contagio con danni incalcolabili. Un risultato che richiede ancora molta pazienza.