Covid, bene l’ Umbria con l’Rt allo 0,56. Attenzione alle importazioni di infezioni.

I dati diffusi ieri dalla cabina di regia formata da esperti del Ministero della Sanità  e dall’ Istituto Superiore di sanità ci consegnano un quadro con tante luci ma anche con alcuni punti di criticità. L’ Umbria si conferma una regione sicura con un Rt dello 0,56%. L’ ultimo positivo è di Terni, un uomo di 68 anni, ricoverato al Santa Maria nel reparto di malattie infettive. Ma la nostra Regione è una delle migliori insieme alla Sardegna (0,19), Sicilia (0,24), Puglia (0,54), Molise (0,21), Friuli (0,64), Abruzzo (0,72). Solo la Basilicata registra un Rt zero mentre la Valle d’ Aosta 0,06. Ma in cinque regioni l’epidemia non arretra, vale a dire che hanno l ‘Rt sopra 1. Sono Lazio ( 1,07), Toscana (1,12), Piemonte (1,06), Emilia Romagna (1,2) e Veneto (1,2). Discorso a parte per la Lombardia che registra un Rt dello 0,92 ma viaggia con una incidenza di nuovi casi per 100 mila abitanti sopra 6, molto più di tutte le altre aree del Paese. Dice il Professor Gianni Rezza , direttore della prevenzione  del Ministero della Sanità: ” Alcuni focolai di rilevanza più o meno grave sono stati causati dall ‘importazione di infezioni dall’ estero “. Proprio per questo bisogna fare molta attenzione perché il virus non è scomparso. Anche l’Umbria deve, quindi, fare attenzione  all’importazione di infezioni non tanto dall’estero ma da quanti tornano, soprattutto ad Agosto,  nella nostra Regione da realtà dove ancora l’epidemia non è arretrata. Occorre non abbassare la guardia.