Crescono i positivi, tre scenari possibili per il prossimo autunno. Documento riservato degli esperti dell’Istituto superiore di sanita’.

Tre scenari possibili su quanto potrà accadere in autunno anche alla luce dei dati di questi giorni dove torna ad impennarsi , anche in Umbria, la curva dell’epidemia. C’è un documento riservato dell’ Istituto Superiore di sanità che affronta tre scenari per la fase 3, che costituisce l’orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa. Un vero e proprio dossier che tiene conto anche della riapertura delle scuole che potrebbero far salire la curva epidemiologica. I calcoli effettuati dagli esperti, infatti, dicono che la ripresa delle lezioni possa incidere sull’ Rt, che misura la trasmissibilita’ del virus, con un + 0,4. Il primo scenario ipotizzato dagli esperti riguarda la ” trasmissione localizzata”. Cosa significa ? Che la situazione è assai simile a quella di oggi con una incidenza di casi sotto controllo, ma con alcuni focolai che fanno aumentare l’Rt ( è quanto sta succedendo attualmente in Umbria). In questo caso c’è la necessità  di prevedere una reazione adeguata soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità dei contatti dei positivi. Il secondo scenario, invece,  fa salire il livello di preoccupazione perché riguarda un’impennata di casi, quindi un peggioramento della situazione , comunque gestibile senza interventi straordinari. É il caso che l’Umbria deve evitare assolutamente perché prevede un numero consistente di pazienti che ricorrono alle cure negli ospedali. Il terzo scenario, quello che fa tornare indietro ai tempi più drammatici della pandemia,  ipotizza una seconda ondata di Covid-19. Per questo il documento elaborato si sofferma molto sulla necessità di favorire e migliorare il coordinamento con le regioni ma per farlo occorre monitorare costantemente la situazione. Su questo viene ritenuta fondamentale una corretta comunicazione ufficiale di ” garanzia”. Vuol dire che i numeri sui contagi, sui tamponi effettuati, sui malati e tutto quello che riguarda l’eventuale espansione dell’epidemia,  deve essere sempre aggiornata con dati affidabili provenienti dalle regioni che diano la percezione esatta dell’evoluzione dell’epidemia.  Poi c’è un quarto punto che riguarda un piano operativo aggiornato continuamente sulla scuola e sulle Residenze per anziani che nella fase critica si sono trasformate  in micidiali focolai. Per questo il documento parla di rafforzare ” i presidi sanitari” e in particolare i” dipartimenti per la prevenzione” che dovranno garantire la tenuta del sistema e la capacità di prevenire situazioni di alto rischio. Il lavoro degli esperti evidenzia la necessità di avere un numero sufficiente di posti letto disponibili sia per quanto riguarda ” i reparti ordinari, sia per le terapie intensive”. Ma anche farmaci adeguati e dispositivi di protezione in numero sufficiente, in particolare per medici e infermieri. L’ipotesi di una seconda ondata in autunno, per ora dicono gli esperti, non è uno scenario probabile, ma è possibile. Del resto quanto sta accadendo in altri Paesi dimostra che nulla può essere escluso e il ritorno di studenti, insegnanti e personale a scuola costringe tutti ad attrezzarsi anche per le eventualità peggiori. Ci potrebbero essere situazioni territoriali diverse e dunque la necessità di differenziare la risposta tra una regione e l’altra.