Dopo Covid, richiamo per i fragili in autunno: sarà annuale. In Umbria 2.500 morti
Il 5 maggio scorso l’Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria per il Covid, scoppiata l’ 11 marzo 2020. In questi 3 anni il Covid ha causato in Umbria più di duemila morti, esattamente 2.488 le vittime legate al Coronavirus, e ben 442.829 contagi. I primi due positivi si registrarono il 28 febbraio 2020. Una decina di giorno dopo il virus provoca la prima morte, un tifernate di 66 anni ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Perugia. Ora, il Covid diventa un’influenza. Il virus si è indebolito ma resta la necessità di continuare a proteggere le persone “con elevata fragilità”, coloro che sono comunque esposte al pericolo di sviluppare forme gravi. E poi ospiti di strutture di lungodegenza, residenze sanitarie per anziani, donne in gravidanza e persone che hanno stretti contatti con luoghi e pazienti con gravi fragilità. Per questo, la circolare del ministero della Sanità, per l’autunno-inverno 2023-24, raccomanda per gli ultra 60enni e per le persone con età tra 6 mesi e 59 anni “con elevata fragilità”, di proteggersi dal rischio di sviluppare forme gravi. La linea è quella della volontarietà, nessun obbligo ma solo una raccomandazione. Il richiamo viene consigliato tra ottobre e dicembre, i mesi più favorevoli alla circolazione di virus respiratori. E sarà annuale. In poche parole l’anti Covid è la stessa vaccinazione che viene sollecitata ogni anno per prevenire l’influenza. Un modo anche per ridurre le occasioni di contagio. I vaccini conterranno i ceppi virali prevalenti nella stagione in corso.