Emergenza Covid, Tesei: pronti 50 nuovi tracciatori. Bori (Pd) scrive a Draghi:” Salvi l’Umbria dagli incompetenti”
La stalla viene chiusa dopo che sono scappati i buoi. Un’espressione comune che calza a pennello rispetto alla comunicazione, di questa mattina, della governatrice dell’Umbria Donatella Tesei. Infatti, rispondendo all’opposizione che in Consiglio regionale ha accusato la Regione dell’Umbria di “caos e confusione” nella gestione del Covid, la Tesei ha annunciato che nei prossimi giorni prenderanno servizio altri 50 tracciatori per seguire la nuova fase. Respinge anche le accuse sulla confusione delle procedure seguite dalla Regione. ” Le nuove disposizioni che sono state fornite dalla sanità regionale – ha detto la Tesei – spiegano con chiarezza le procedure da seguire ma i numeri straordinari dati dalla propagazione della variante Omicron stanno comportando delle innegabili difficoltà, soprattutto nel tracciamento dei contatti positivi”. Per la governatrice le ricostruzioni fatte e le proteste “non corrispondono al vero ” e le affermazioni sono ” prive di fondamento”. Comunque, con questi “numeri straordinari”, ha sottolineato la governatrice, ” il sistema sanitario è chiamato ad uno sforzo enorme per tracciamento, quarantene e tamponi. Non è certo colpa mia o dell’assessore Coletto avere in un giorno 2.700 nuovi positivi”. Dura è la risposta del segretario regionale del Pd Tommaso Bori che chiede ” un commissariamento della sanità per salvare l’Umbria e gli umbri, prima che sia troppo tardi, dall’incompetenza e dall’inadeguatezza di chi governa la Regione”. Bori lo ha chiesto, con una lettera, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Salute Roberto Speranza, oltre che al commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo. ” La gravità della situazione è resa ben più problematica dall’incapacità e dalle continue e ripetute scelte sbagliate della giunta Tesei, che amministra goffamente la nostra regione, e che ha fatto ripiombare l’Umbria nel caos e nell’emergenza. L’amministrazione Tesei, in questi mesi, è parsa ben più impegnata a smantellare la sanità pubblica, piuttosto che a rispondere alle necessità legate alla pandemia”, ha scritto Bori. Per il consigliere-segretario del Pd ” è una situazione folle e paradossale, soprattutto prevedibile e, quindi, gestibile, se solo vi fosse stata la reale volontà di farlo. Scelte come quella assunta dalla giunta di dimezzare le unità operative impiegate nell’individuare i contatti, sono indice del fatto che non vi sia mai stata la reale volontà di reagire ad un declino imminente e annunciato. Inoltre, si sottolinea anche come siano state disattese tutte le indicazioni che in questi mesi erano state fornite dal Comitato tecnico scientifico”. Ora la situazione è quella sotto gli occhi di tutti e Bori lo sottolinea con determinazione: “tracciamento saltato, sovraccarico delle postazioni di somministrazione dei tamponi, chiusura dei reparti e sospensione delle operazioni chirurgiche, impennata dei contagi”. Per questo chiede al premier Draghi di intervenire per ” un immediato commissariamento della sanità umbra, auspicando un intervento urgente per sanare gli errori compiuti fino ad oggi, che stanno facendo crollare l’Umbria per l’ennesima volta”.