Fronte scuola, il nodo irrisolto delle cattedre: in Umbria 1.094 assunzioni autorizzate ma solo 329 effettuate. Supplenze annuali: 30 mila domande.
Che quest’anno parta in salita era più che prevedibile. Probabilmente non solo per il Covid. Quando lunedì prossimo i ragazzi torneranno in classe, molti di loro dovranno fare i conti con tante cattedre vuote. Eppure il Ministero dell’economia e finanze ha investito una cifra record per 84 mila nuove assunzioni che dovevano servire a rimpiazzare i pensionati. Ma fino ad oggi sarebbero andate a buon fine poco più di un quarto: 24 mila. Mentre 60 mila posti restano ancora scoperti. Ormai la fame di insegnanti morde ovunque, anche in Umbria. Infatti alla nostra Regione sono state autorizzate 1.094 nuovi assunzioni ma sarebbero state assegnate fino ad oggi “appena” 329. Certo non si tratta di un problema di oggi ma anno dopo anno la voragine si è allargata . La ragione – dicono i sindacati e al Ministero – è dovuta al fatto che mancano i candidati. Nella scuola italiana si entra in due modi: uno è quello delle graduatorie dei precari, l’altro sarebbe quello dei concorsi. Le prime sono state svuotate dalla Buona Scuola, le seconde sono vuote perchè non si fanno i concorsi o se ne fanno troppo pochi. Ad aprile finalmente sono usciti i bandi per tre nuovi concorsi da 78 mila posti: 13 mila per le maestre e 65 mila per i professori delle medie e superiori: metà riservati ai neo laureati e metà ai precari. Ma la prova è saltata per le perplessità sollevate da alcuni partiti sui quiz a crocette. Ora il concorso è stato riveduto e corretto: si farà con le domande aperte. Se il Covid lo permetterà dovrebbe tenersi in autunno, ma ormai comunque per le assunzioni dei precari se ne riparlerà l’anno prossimo, mentre i neolaureati – fra prova preselettiva, scritti, orarli e immancabili ricorsi – bene che vada potranno essere assunti nel 2022. Secondo la Viceministra Anna Ascani il problema sta nel fatto che ” ogni ministro che arriva propone una soluzione diversa e così non si riesce a cambiare nulla. Una volta aperte le scuole, mettiamoci a riscrivere le regole per l’accesso al ruolo”. Fatto sta che la preoccupazione è tanta fra gli insegnanti e i ragazzi : protestano i presidi, in tante scuole mancano ancora le aule e i banchi. Nel frattempo all’ufficio scolastico regionale dell’Umbria sono arrivate le domande per poter avere una supplenza annuale: ben 30 mila domande per un contratto annuale . Tra l’altro c’è chi critica il nuovo strumento messo in piedi per accedere nelle cosiddette Gps, le graduatorie per le supplenze. C’è chi teme errori nel compilare la domanda da parte dei docenti, tanto che il sindacato ha chiesto all’ufficio scolastico regionale di valutare la possibilità di far correggere eventuali errori materiali. La risposta dell’amministrazione è stata però negativa e c’è chi prevede già una valanga di ricorsi. La direttrice Antonella Iunti ha confessato di non essere riuscita a fare nemmeno un giorno di vacanza e vive l’angoscia che qualche ragazzo si troverà a fare i conti con la propria scuola che funzionerà a metà. Per questo all’Ufficio scolastico regionale di via Manuali a Perugia si lavora in questi giorni ininterrottamente fino a notte fonda. Basterà per trovare una soluzione ai tanti nodi irrisolti ?