Giallo mancato, conseguenze negative sull’Umbria: rimediare in fretta.
Da lunedì la stragrande maggioranza delle regioni italiane tornerà in giallo, l’Umbria resterà arancione. La conferma del colore arancione evidenzia non solo una condizione di “rischio alto” a livello epidemiologico ma comporta anche altre conseguenze negative. Tra poco più di 24 ore nelle regioni tornate in giallo , bar e ristoranti potranno riaprire fino alle 18 con la possibilità di consumare all’interno e sedersi al tavolo . Nei giorni feriali si potra’ andare nei musei e sarà possibile spostarsi liberamente all’interno della Regione, rispettando solo il coprifuoco dalle 22 alle 5. Per le regioni in giallo si tratta di una svolta importante. Per l’Umbria una occasione mancata. I bar e ristoranti della nostra regione continueranno quindi ad avere il fiato sul collo . La promozione in zona gialla consente , invece, di uscire dal pantano soprattutto economico. Così mentre i governatori delle altre regioni festeggiano, la Tesei è costretta a prendere atto della complicata situazione sanitaria dell’Umbria e chiedere aiuto ai Sindaci. Se le imprese delle altre regioni, colpite pesantemente dalla pandemia, possono ripartire e guardare con un po’ di fiducia al futuro, quelle umbre restano al palo. Se gli altri presidenti di Regione incassano una importante vittoria anche politica, la Tesei è obbligata ad interrogarsi su quanto è stato fatto e su cosa non ha funzionato. L’unica cosa che non si può dire è che i cittadini umbri siano stati meno responsabili degli altri, come in maniera improvvida qualcuno ha sostenuto. Il tempo a disposizione per rimediare è veramente poco, per non vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti dalle famiglie e imprese umbre in questi terribili mesi di pandemia.