Il virus corre veloce, sale il tasso di occupazione delle terapie intensive. Record di contagi: 500
Il picco della quarta ondata non è stato ancora raggiunto, come ci si augurava. Potrebbe invece arrivare, secondo gli scienziati, a gennaio inoltrato. Effetto variante Omicron. E’ ormai inevitabile che da qui a poche settimane la nuova variante diventi dominante, bisogna prepararsi in anticipo a combatterla. I numeri italiani sono in costante crescita, le sequenze depositate dal nostro Paese sono aumentate dallo 0,5% all’ 1,1%. Non ancora abbastanza per stimare correttamente il numero di contagiati da questo ceppo del virus. Una certezza però c’è: se il virus continua a correre con questi ritmi, ospedali e terapie intensive rischiano seriamente di entrare in difficoltà. In Umbria, in sole due settimane, i positivi sono passati da 1.800 a quasi 3.800 e il tasso di occupazione delle terapie intensive è salito al 10%, raggiungendo così la soglia di allerta. Per ora, soltanto l’occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) è sotto la soglia di criticità, fissata al 15%. Questo significa che in Umbria, attualmente, due parametri su tre ( incidenza dei casi, occupazione posti letto in area medica e occupazione delle rianimazioni) sono da retrocessione in fascia gialla. Ma c’è anche un ulteriore problema che preoccupa: la difficoltà a garantire un tracciamento completo dei contatti. Si tratta di un’azione essenziale per combattere l’epidemia che anche oggi presenta un quadro assai preoccupante con 500 nuovi casi Covid in Umbria. Così come preoccupa il dato aggiornato sui ricoveri negli ospedali di Perugia e Terni: questa mattina sono 65 i pazienti positivi ricoverati, tre in più di ieri.