In tempo di Covid il centrodestra sulla sanità spacca la regione: benvenuti nell’Umbria meridionale.
Ora siamo alle due umbrie, una delle quali da oggi sarà l’ Umbria meridionale . Nel Consiglio regionale di ieri è andato in scena il film di Luca Miniero, con Claudio Bisio e Angela Finocchiaro ” Benvenuti al Sud”. Dopo quello che è successo a Palazzo Cesaroni , nell’ultima seduta dell’anno, va in archivio la decennale discussione su come difendere l’ Umbria e la sua capacità attrattiva. Niente più Umbria cerniera dell’Italia centrale, non più Terni porta di ingresso della regione e tantomeno difesa dell’identità regionale. Da oggi ci sarà una sanità dell’Umbria meridionale e un’altra del resto della regione. Sembra di raccontare qualcosa di surreale, frutto della fantasia e immaginazione, in realtà è tutto vero. Ancora più grave è che questa rappresentazione sia avvenuta nel luogo istituzionale più importante della comunità regionale. Ancora più grave è che tra i due registi del film c’è anche un assessore regionale, Enrico Melasecche. Il tutto nell’assoluto silenzio del produttore, la presidente Donatella Tesei. Tutto inizia con un sub-emendamento presentato al Defr dai leghisti Carissimi-Melasecche, entrambi ternani, a favore delle strutture sanitarie dell’Umbria meridionale, frantumando la già piccola regione . Così recita la proposta approvata da tutta la maggioranza di centrodestra di Palazzo Cesaroni con il voto anche del Consigliere ternano del M5S Thomas De Luca: ” impegna l’esecutivo a realizzare e/o riqualificare le strutture ospedaliere nell’Umbria meridionale dando precedenza a quelli obsoleti e inadeguati dal punto di vista sismico o, comunque, non rispondenti alle normative di settore, avviando i necessari percorsi di fattibilità”. Non è dato sapere se Melasecche ha avvisato e concordato l’emendamento con il collega della sanità Luca Coletto, costretto alla quarantena in quanto positivo al Covid. ” Per i consiglieri regionali della Lega, per gli assessori e, addirittura, per la Presidente Tesei non si devono destinare fondi per potenziare le strutture sanitarie di tutta la Regione , ma solo quelle dell’Umbria meridionale, entità geografica virtuale e indefinita che forse coincide con il bacino elettorale di qualcuno”, ha commentato il capogruppo del Pd Tommaso Bori, dicendosi ” stupefatto della scelta della maggioranza che, oltre ad inventare aree territoriali degne del Risiko opera scelte che contraddicono quella visione unitaria della Regione che dovrebbe caratterizzare l’esecutivo di palazzo Donini ed indirizzarne le decisioni”. Aggiunge il capogruppo del Pd: ” La maggioranza ha scelto di bocciare la mia richiesta di modifica e di non ampliare a tutto il territorio regionale la proposta contenuta nell’emendamento, spaccando di fatto la Regione e dimostrando la totale incapacità di visione e di governo della Lega”. Il grillino De Luca assicura che il suo voto favorevole è stato espresso ” nel merito e in piena coscienza”.