Incendi nelle scuole di Perugia: l’indignazione degli studenti
Dopo il principio di incendio doloso al bidone dei rifiuti dell’Istituto scolastico Capitini di Perugia sono scattate le prime restrizioni. Stesso provvedimento anche al Pieralli, dove un principio di incendio si è sviluppato in uno dei bagni del quarto piano della sede del liceo. In questo secondo caso a prendere fuoco è stato un cestino della carta. In entrambi i casi si sta indagando sui presunti responsabili dell’atto che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori. Al Capitini il dirigente scolastico Silvio Improta ha disposto una serie di regole e divieti. Tutte le classi dovranno effettueranno la ricreazione in classe con la sorveglianza di un docente. I ragazzi non potranno andare in bagno al cambio dell’ora e durante le ricreazioni. Potranno invece recarsi al bagno durante le ore di lezione con l’autorizzazione del docente. Nel frattempo arriva la presa di posizione dei rappresentanti di istituto e della consulta provinciale degli studenti che condannano “fermamente quanto accaduto”, sottolineando che si tratta “di un gesto isolato e sconsiderato di chi in alcun modo non può rappresentare l’identità di un istituto che ha sempre cercato di promuovere il protagonismo degli studenti, la partecipazione responsabile al dialogo educativo, il rispetto delle cose e delle persone”. Quanto avvenuto, sostengono gli studenti del Capitini, “è inqualificabile”. Una doppia bravata che ha coinvolto due istituti scolastici, il tecnico Capitini e il liceo Scienze umane Pieralli, che in questi anni si sono caratterizzati per un forte protagonismo a favore della legalità e della partecipazione. Oltre alla denuncia presentata alle forze dell’ordine, i due istituti hanno avviato una indagine interna con la collaborazione dei rappresentanti degli studenti.