Insediato il Tavolo Ministeriale per la Legge sulle Cooperative di Comunità
Le cooperative di comunità rappresentano un modello economico e sociale che pone al centro i valori della collaborazione, della sostenibilità e della solidarietà. Queste organizzazioni sono fondamentali per la costruzione di comunità resilienti e inclusive. Esse sono imprese a proprietà collettiva, gestite democraticamente da cittadini, commercianti, artigiani, proloco, enti, parrocchie ed associazioni di un dato territorio che condividono uno o più interessi comuni.
“Quello delle Cooperative di Comunità è un fenomeno emergente di rigenerazione e rilancio di borghi, quartieri e frazioni e che sta vedendo nascere in Umbria, come in tutto il territorio nazionale, svariati progetti cooperativi” dichiara il Presidente di Confcooperative Umbria Carlo Di Somma. “L’ultima nata in casa Confcooperative è la Cooperativa di Comunità “La Fonte” di Bettona lo scorso novembre ma altri esempi virtuosi sono stati recentemente promossi dalla nostra Associazione. La prima tra tutte in Umbria ad Avigliano Umbro per valorizzare la celebre foresta fossile in chiave comunitaria – conclude Di Somma – ma anche a Villa Pitignano, riconvertendo una storica cooperativa di consumo nata nel 1919 con il coinvolgimento dell’intera cittadinanza della frazione a nord di Perugia. Entrambe le cooperative promuovono eventi ed iniziative anche di rilievo nazionale durante tutto il corso dell’anno coinvolgendo i cittadini del posto”.
In vero l’Assemblea legislativa regionale dell’Umbria ha già approvato quattro anni fa una legge quadro sulla materia – la L.R. n. 2 del 2019 – rimasta però nel limbo e sprovvista del regolamento attuativo a causa di una eccezione di costituzionalità sollevata dal primo Governo Conte e poi vinta dalla Regione Umbria e ora priva di una specifica dotazione finanziaria da parte del bilancio della Regione.
“In sede di approvazione del Defr (il documento di Economia e Finanza Regionale) abbiamo chiesto alla Giunta Regionale e all’Assemblea Legislativa di portare a termine il percorso normativo della legge 2/2019 e garantire una dotazione finanziaria per lo start up di questi progetti virtuosi, raccogliendo un grande interesse dell’Assessore al Bilancio e Turismo Paola Agabiti” dichiara il Segretario Regionale di Confcooperative e Lorenzo Mariani. “La cooperazione anche questa volta ha saputo anticipare il legislatore – prosegue Mariani – dando risposta imprenditoriale alle esigenze delle comunità ed ora il tempo e più che mai maturo per una legge nazionale che possa armonizzare le iniziative normative regionali traendo tesoro dalle esperienze pionieristiche già sorte. L’occasione è propizia anche per scaricare a terra progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili che contenute tra le molteplici finalità perseguibili da una Cooperativa di Comunità, potrebbero contribuire con i benefici riconosciuti dal Governo a dare sostenibilità economica al rilancio di botteghe, ai servizi sociali, ai percorsi museali e eno-agro-turistici e tante altre iniziative territoriali”.
“Aprendo questo Tavolo – dichiara il Presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini – il Sottosegretario Bitonci mantiene la promessa fatta recentemente in Confcooperative nell’ambito di un convegno che ha visto la partecipazione di tutte le Cooperative di Comunità promosse da Confcooperative sul territorio nazionale e le cui storie hanno molto colpito il Sottosegretario. Con le cooperative di comunità la cooperazione fa un ulteriore salto evolutivo, dal mutualismo degli albori, tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso siamo approdati al solidarismo e oggi arriviamo al comunitarismo. La cooperazione si adegua ai tempi e amplia il suo orizzonte aggiungendo un altro tassello alla cura della fragilità, da quella delle persone con la cooperazione sociale e sanitaria, a quella dei territori di cui con le cooperative di comunità si fa carico oggi dello sviluppo di territori a serio rischio di abbandono”.